Lucio Dalla è stato uno dei cantautori di maggior successo nella storia della musica italiana. Personalità camaleontica e controversa, su di lui sono sempre circolate diverse teorie, alcune davvero inquietanti, altre molto plausibili. Sulla sua sessualità non si è mai finito di dibattere, ma nemmeno sulla sua famiglia. Infatti, c’è una teoria secondo cui il padre di Lucio Dalla non sarebbe Giuseppe Dalla, ma qualcun altro. Addirittura si pensa sia qualcuno molto vicino al Santo Padre Pio e non un uomo qualsiasi. Vediamo per quale ragione.
Lucio Dalla e la Puglia
In teoria il padre di Lucio Dalla, che riconobbe il cantautore fu Giuseppe Dalla, che morì di tumore quando il figlio era piccolo. Secondo le leggende il vero padre del cantautore sarebbe, invece, Francesco Morcaldi, sindaco di San Giovanni Rotondo. Spesso la mamma di Dalla, poco prima della sua nascita (avvenuta come sappiamo nel 1943) si recava nel paesino. Come sappiamo San Giovanni Rotondo è il paese dove visse e morì Padre Pio, a chi Morcardi era profondamente devoto tanto da fondare il famoso ospedale Casa sollievo della sofferenza nel 1956. In continuazione Lucio Dalla ha avuto contatti con la Puglia e con la famiglia di Morcardi, a cui è stato sempre molto legato. Vi ha trascorso spesso le Estati ed ha sempre mostrato di amare profondamente questa località. Il mare e le sue bellezze trova grande spazio nella personalità del cantautore. Era anche molto devoto a Padre Pio.
Morcardi vuole Lucio Dalla sul letto di morte
Con Francesco Morcardi Dalla ha comunque mostrato di avere grandi rapporti, tanto che egli chiese di vedere oltre i figli anche lui quando stava per morire. Purtroppo Dalla non poté recarsi al suo capezzale, poiché in quello stesso momento anche sua mamma si trovava sul letto di morte. Le supposizioni sulla presunta paternità di Morcardi si fanno sempre più forti, anche perché la sua famiglia non ha mai smentito né confermato nulla. Addirittura si è pensato che Lucio Dalla abbia disseminato indizi in proposito nella sua discografia.
Le strofe di taverna
Le cantò a ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva
Sapeva di mare
Giocava a far la donna con il bimbo da fasciare
Che mi volle chiamare come nostro Signore
Della sua breve vita è il ricordo, il ricordo più grosso
È tutto in questo nome
Che io mi porto addosso.