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I Festival musicali fanno bene alla salute? Uno studio lo conferma

Quantificare il numero di persone che, ogni anno, assiste a concerti ed esibizioni sembra essere assolutamente impossibile: allo stesso modo, è molto difficile cercare di capire quante persone assistano a Festival musicali ogni anno; in passato i Festival sembravano essere denigrati per le loro caratteristiche fondamentali mentre, oggi, la prospettiva è cambiata radicalmente: addirittura, studi scientifici portano a pensare che i Festival musicali possano fare bene alla salute. Come? Scopritelo nel nostro articolo.

La denigrazione dei Festival musicali che avveniva in passato

Se è vero che il tempo ha portato a maturare convinzioni differenti e a ribaltare prospettive che sembravano immutabili qualche anno fa, è pur vero che certi contesti sono esistiti e negarlo sarebbe sbagliato ai fini della naturale evoluzione della storia: si pensi a quando il rock veniva considerato come musica satanica, o a quando i Festival musicali venivano denigrati per la loro natura.

Un evento come quello di Woodstock, nel 1969, fu inarrestabile per la sua mole e per il suo spirito, ma non mancarono contestazioni di tantissimi tipi: essenzialmente, in quanto Festival musicale, Woodstock era ritenuto un epicentro di droghe, allucinazioni, alcol e quanto più di negativo si potesse immaginare, così come tutte le manifestazioni musicali di quel calibro. Esiste addirittura una leggenda secondo la quale il Festival sia stato un complotto della CIA per sterminare la popolazione e la cultura hippie attraverso le droghe.

Perchè i Festival musicali fanno bene alla salute?

Insomma, da quanto abbiamo potuto comprendere, non molte persone strizzavano l’occhio alla nascente e ormai radicata cultura dei Festival musicali; oggi, vuoi per il cambiamento di mentalità, vuoi per la naturale evoluzione della storia e della cultura globale, non è più così: esistono, addirittura, studi atti a dimostrare che i Festival facciano bene alla salute. Ma per quale motivo?

Innanzitutto per la condivisione che si crea all’interno di un evento di questo tipo: se un semplice concerto può creare amicizia e condivisione, consideriamo la grande socialità che nasce a seguito di un evento come un Festival, che richiede ore di preparazione e ore di permanenza in una piazza, un’arena o un prato. Stare insieme vuol dire divertirsi, socializzare, confrontarsi con idee e pensieri differenti: nessuna di queste realtà è dannosa per un essere umano, soprattutto se di mezzo c’è la musica.

“L’esperienza di essere separati dalla vita quotidiana spinge le persone a riflettere e trascorrere del tempo su se stesse e questo è importante per il loro benessere. […] “Ma abbiamo anche scoperto che se hanno avuto un’esperienza sociale positiva con gli amici, il loro benessere soggettivo, psicologico e sociale ha avuto un impatto ancora maggiore”. ha sottolineato l’Università del Queensland in merito.

Per la motivazione principale, però, si può far direttamente riferimento agli studi: “Abbiamo scoperto che andare ai concerti riduce significativamente i livelli dell’ormone dello stress cortisolo”, ha sottolineato Daisy Francourt, dell’University College di Londra. Ovviamente, per ogni aspetto positivo, c’è da aspettarsi anche la controparte negativa: “La stretta vicinanza delle persone significa che le epidemie possono diffondersi molto rapidamente”. Insomma, il salutare si unisce al malsano in ogni logica di concerto e Festival ma, come si suol dire, il gioco vale la candela!

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