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Perchè la musica è importante per il nostro cervello?

In tantissime occasioni abbiamo sottolineato come la musica sia importante qualsiasi sia il punto di vista che prendiamo in considerazione; dalle tematiche sociali a quelle ideologiche, passando per l’impianto culturale e sentimentale che non va assolutamente sottovalutato. Eppure, allo stesso tempo, sono incredibilmente importanti anche quei discorsi di natura prettamente scientifica, che sottolineano quanto l’importanza della musica vada riscontrata anche e soprattutto nel concreto, e non soltanto per astrazione. Ma qual è il meccanismo cerebrale che permette quel beneficio di cui parliamo e, soprattutto, come agisce la musica in tal senso? Cerchiamo di spiegarvi tutto il possibile all’interno del nostro articolo.

Come avviene la decodifica del messaggio musicale da parte del cervello

Prima di prendere in considerazione tutti i benefici che possono esserci, dal punto di vista cerebrale, da parte della musica stessa, vogliamo prima offrire un supporto tecnico in merito, attraverso quegli studi scientifici che sono stati condotti al fine di scoprire come avvenga la decodifica del messaggio musicale da parte del cervello e considerando, allo stesso tempo, che si tratta di una decodifica differente rispetto a quella che avviene per il tradizionale linguaggio della parola.

Il suono, che viene originato da una serie di vibrazioni dell’aria, viene decodificato in base alle vibrazioni delle stesse, che permettono di distinguere la dimensione spettrale (frequenza) da quella temporale (tempo). Queste due discriminanti creano, allo stesso tempo, anche quella differenza fondamentale che c’è tra toni alti e toni bassi, e che si basa su un diverso meccanismo di decodifica del messaggio musicale. La stimolazione dei neuroni della corteccia cerebrale, insomma, risulta essere fondamentale in tal senso; un’altra differenza fondamentale che porta alla decodifica di cui vi parliamo sta nella suddivisione tra emisfero destro ed emisfero sinistro: quest’ultimo è maggiormente adibito alla lingua, mentre il primo alla musica.

Una ricerca scientifica ha sottolineato i concetti di cui vi parliamo: “Questi risultati indicano che, in ciascun emisfero cerebrale, l’attività neuronale dipende dal tipo di informazione sonora. Se l’informazione temporale è secondaria nel riconoscere una melodia, è invece essenziale per il buon riconoscimento della lingua. Al contrario, se le informazioni spettrali sono secondarie per riconoscere la lingua, è essenziale riconoscere una melodia. La  specializzazione emisferica potrebbe essere il mezzo per il sistema nervoso per ottimizzare la rispettiva elaborazione dei due segnali sonori di comunicazione che sono il parlato e la musica”

Quali sono i benefici della musica per il cervello?

A questo punto, possiamo considerare le motivazioni che portano a pensare perchè la musica faccia bene al cervello, seguendo tutti quegli studi che sono stati compiuti in merito e che hanno determinato le consapevolezze in questione.

In breve, la correlazione tra la musica e l’attività cerebrale è tale da determinare quegli effetti benefici di cui vi parliamo, attraverso lo stimolo di dopamina, neurotrasmettitore che stimola le aree cerebrali. Il più celebre effetto benefico che porta la musica ad agire positivamente per il nostro cervello è quello definito come effetto Mozart: pare, infatti, che ascoltare la Sonata in Re maggiore del compositore stimoli l’attività del cervello e la capacità cognitiva.

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