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Pink Floyd, come la cover di Dark Side Of The Moon è diventata un’icona

I Pink Floyd sono una delle più grandi band che abbiano mai solcato il suolo di questa terra. Negli anni d’oro del Rock, il gruppo ha saputo affermarsi su un panorama competitivo come pochi, consacrandosi ben presto all’eternità. Non fu solo una commistione eclettica di colori musicali a rendere i Pink Floyd un simbolo del Rock Progressivo. La band, infatti, divenne un vero e proprio simbolo culturale servendosi di un’iconografia efficacissima. Ne fu e, lo è a tutt’oggi, l’esempio lampante, la celeberrima cover di Dark Side Of The Moon; capolavoro del 1973 che fece entrare di diritto i Pink Floyd nel Gota dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Intrisa di un affascinante e sconfinato mistero, la front cover di Dark Side Of The Moon, rappresenta un prisma stilizzato su cui si infrange un fascio di luce, trasformandosi per principio fisico in un arcobaleno di colori intensi. La band non ha mai spiegato il significato che si cela dietro l’opera geniale di Storm Torgherson e Aubrey Powell di Hipgnosis, studio grafico fondamentale non solo per i Pink Floyd, avendo collaborato con la stragrande maggioranza dei giganti del Rock.

La copertina di Dark Side Of The Moon, oggi, continua ad essere riproposta in tutte le salse, mostrandosi ancora in tutta la sua eleganza, eludendo l’inesorabilità del tempo attraverso i suoi tratti suggestivi. La cover dell’ottavo album dei Pink Floyd fa sognare milioni di appassionati ed intriga altrettanti novizi e curiosi. Vista la sua concezione poliedrica, pare chiaro che l’efficacia del Prisma risieda nel suo status di inespugnabile fortezza dell’immenso potere dell’arte.

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