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In the End, recensione dell’ultimo album dei Cranberries

“Ti ricordi quella notte in un hotel di Londra” si apre così, in maniera quasi profetica, ‘In The End’, l’ultimo album dei Cranberries. Uscito il 26 aprile, il disco è in tutti i sensi l’ultimo lavoro della band irlandese: dopo più di un anno dalla tragica scomparsa della cantante Dolores O’ Riordan, i restanti membri del gruppo hanno infatti deciso di concludere il loro tragitto insieme. E quale modo migliore per siglare la fine di un percorso artistico se non un bellissimo album di inediti.

In The End: il toccante epilogo dei Cranberries

L’uscita di un album postumo desta sempre molta curiosità e anche un po’ di sospetto nel panorama musicale. Diversi sono i casi in cui album carichi di aspettative hanno deluso i fan, risultando invece molto forzati. Nel caso dei Cranberries però, entrano in gioco un mix di emozioni che rendono difficile dare un qualsiasi giudizio. Chi si aspetta un disco cupo e triste rimarrà forse stupito all’ascolto di ‘In The End’. L’album infatti, nonostante sia dominato da quel senso di malinconia per cui i Cranberries sono tanto conosciuti, alterna atmosfere diverse. E questo perché il disco non era stato scritto con l’idea di essere l’ultimo. Nel 2017 l’intenzione della band era semplicemente quella di scrivere nuove canzoni.

Con la tragica e inaspettata scomparsa di Dolores, il 15 gennaio 2018, il progetto di un nuovo disco sembrava ormai svanito. Quando però, superato il dolore del lutto, Noel, Mike e Fergal, si ritrovarono ad ascoltare il materiale lasciato da Dolores, le cose cambiarono. Visto l’entusiasmo che la cantante aveva messo nello scrivere i brani, un disco di inediti postumo non poteva che essere il modo migliore per celebrare la memoria di Dolores e la loro carriera insieme.

Recensione di In The End, l’ultimo album dei Cranberries

Nel parlare di ‘In The End’ bisogna tenere a mente il momento in cui è stato composto. Dolores usciva da un periodo difficile, tra i problemi di salute e le sofferenze del divorzio. Per questo motivo, molti dei demo vocali registrati da Dolores erano carichi di ottimismo e speranza per il futuro, come se la cantante avesse ritrovato finalmente la pace.

Al centro del disco c’è il motivo dell’assenza, evidente soprattutto in brani come “All Over Now” o “Wake Me When It’s Over”, dove i testi sembrano quasi un presagio di quello che sarebbe successo. Le undici tracce si dipanano tra un incolmabile senso di vuoto e una crescente voglia di vivere. Ci sono momenti più tristi come “Lost”, ma ci sono anche brani più leggeri come “Crazy Heart” e “Summer Song”. Con l’ultima traccia, chiamata per l’appunto “In The End”, l’album raggiunge l’apice emotivo e  diventa veramente difficile trattenere le lacrime.

La forza del disco non è tanto dal punto di vista musicale, dove tecnicamente parlando non ci sono grosse novità, quanto più nella capacità di regalarci un ascolto emozionante e suggestivo. ‘In The End’ è un manifesto, un album dolcissimo che con una buona dose di malinconia fa calare il sipario sulla storia dei Cranberries.

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