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Come una rara condizione neurologica è alla base dei testi di Billie Eilish

Billie Eilish è, senza dubbio alcuno, uno degli astri nascenti del ventunesimo secolo. Salita alla ribalta alla tenera età di 13 anni -dopo aver pubblicato, insieme a suo fratello, due singoli come “Ocean Eyes” “Bellyache“- la giovanissima artista di Los Angeles ha esordito sul mercato discografico il 29 marzo del 2019 con il disco “When we all fall asleep, where do we go?” riscuotendo un successo clamoroso. Dietro i suoi testi, così profondi e toccanti, si nasconde in realtà un qualcosa di molto impegnativo e singolare: una rara condizione neurologica.

I segreti dietro i successi di Billie Eilish

Uno dei segreti che si cela dietro la musica di Billie Eilish è la presenza di suo fratello Finneas, ma questo è risaputo.

“Circa l’80% delle canzoni sono state scritte mentre eravamo seduti a canticchiare melodie uno accanto all’altro al pianoforte, o impugnando una chitarra”, ha raccontato lo stesso Finneas.

Il cervello della giovane voce di “Bad Guy“, inoltre, ha sempre funzionato in una maniera un po’ particolare. Come molti di voi sapranno, Billie Eilish soffre della Sindrome di Tourette, disturbo neurologico che si manifesta -nel suo specifico caso- attraverso un leggero rigonfiamento degli occhi e una serie impercettibile di tic.

La sinestesia neurologica

Tuttavia, il vero fenomeno alla base dei suoi testi è un altro: si chiama ‘sinestesia neurologica‘ ed è una condizione in cui tutti i sensi si mescolano fra di loro.

“Nella mia immaginazione ad ogni persona corrisponde un colore, una forma o addirittura un numero”, ha spiegato la Eilish. La sinestesia può infatti manifestarsi in varie forme: molto spesso colori, gusti, suoni e parole possono essere collegati tra loro senza alcun motivo specifico.

“Il numero 7 è caldo, caldo e profumato. Profuma di biscotti. Il brano Bad Guy è di colore giallo, mentre Finneas è un triangolo arancione.”

La stimolazione di un senso provoca nella Eilish una reazione -molto spesso involontaria- di almeno un altro senso: in pratica l’artista sperimenta legami visivi e sonori più unici che rari. Può vedere la musica e può descrive i suoni attraverso i colori. La sinestesia, in tutto ciò, è stata di grande aiuto in questi anni, ispirando la giovane artista in diversi campi:

“La maggior parte dei video delle mie canzoni hanno a che fare con la sinestesia, ma anche tutte le mie opere, tutto ciò che faccio dal vivo.”

Gli altri artisti della scena musicale affetti dalla sinestesia

Billie Eilish, inoltre, non è l’unica artista dell’industria della musica ad essersi imbattuta in questa singolare condizione neurologica. Pare infatti che anche Kanye West, Lorde, Tori Amos, Brendon Urie e Frank Ocean condividano la stessa sorte.

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