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AC/DC, l’album che fu un flop

Sappiamo bene che per quanto una band possa essere grande, errare è umano: soprattutto quando si tratta di un mondo come quello musicale, dove non è semplice realizzare un successo, possono capitare anche ai migliori dei flop. Oggi vi parliamo di un album degli AC/DC che, forse per un repentino cambio di rotta o per le vicende particolari che i membri stavano affrontando a livello personale e come band, non è granché.

Un album destinato a essere un flop

Stiamo parlando di Flick of the Switch, un album che gli AC/DC addirittura decisero di autoprodurre. Un investimento che non andò a buon fine per diverse ragioni. Innanzitutto licenziarono tutto lo staff, poiché Angus e Malcolm Young erano decisi a fare un cambiamento radicale. Ricordiamoci che questo nono album doveva competere con dati di vendita dei due precedenti che erano davvero notevoli; parliamo naturalmente di Back in Black degli anni ’80 e For those About to Rock dell’anno dopo. Nel libro AC/DC: Maximum Rock & Roll, l’ingegnere degli AC/DC Tony Platt ha dichiarato:

C’era un genuino desiderio di tornare alle origini con Flick of the Switch. C’era un tipo generale di consenso sul fatto che dovevamo trovare un modo per andare un po’ avanti.

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Gli AC/DC cambiano, o perdono, rotta

Proprio mentre si registrava l’album avvenne, però, il licenziamento del batterista Phil Rudd, a causa del suo abuso di droghe e alcol, sostituendolo con Simon Wright. Platt in seguito ha detto al biografo della band Jesse Fink a questo proposito:

Non è stato uno degli album più felici. C’era ogni tipo di tensione all’interno della band. Erano tutti piuttosto sfiniti a quel punto.

I fan se ne sono accorti. Ad oggi non c’è una sola canzone davvero memorabile, anche se le idee non mancavano. Ad esempio, la canzone “Bedlam in Belgium” è stata ispirata da una esibizione della band a Kontich dove è quasi scoppiata una rivolta quando la polizia ha cercato di chiudere lo spettacolo a causa di un rigoroso coprifuoco delle 23.00, ignorato dagli AC/DC. Le buone intenzioni, però, a volte non bastano. Hanno fatto sicuramente di meglio.

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