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Sanremo rock: tutte le rockstar che sono salite sul palco del festival

Nel precedente articolo abbiamo visto 10 tra le più illustri personalità rock che hanno calpestato il palco dell’Ariston, partecipando (come ospiti) al Festival di Sanremo rock. In alcune edizioni, specie in quelle con una direzione artistica migliore delle altre, non c’è stato, però, soltanto un ospite di rilievo. E’ per questo che, avendo – necessariamente – dovuto escludere alcuni importantissimi artisti nella precedente lista, abbiamo deciso di stilarne una nuova, in cui figurano altre 10 importantissime personalità nel mondo del rock e della musica.

1) Tina Turner: quella che è una delle voci migliori, e più celebri, del rock ha partecipato formalmente 3 volte al Festival di Sanremo. La prima nel lontano 1979, nel Galà poi trasmesso successivamente in 5 puntate messe in onda dalla Rai. Con lei, nell’edizione presentata da Mike Bongiorno e Anna Maria Rizzoli, Kate Bush, Patty Bravo e New Trolls. Le successive partecipazioni ci sono state nell’arco di 5 anni: nel 1996, nell’edizione condotta da Pippo Baudo, e nel 2000, una delle edizioni (insieme a quella del 1999) più floride per quanto riguarda numero di ospiti, condotta invece da Fabio Fazio. Nel 1996 la svizzera di origini statunitensi cantò “Whatever You Want”, con la gioia di un pubblico in giubilo. La seconda, invece, nel nuovo millennio, vide la performance di “Whatever You Need”. Alla seconda partecipazione è legato un curioso aneddoto: la cantante si esibì prima del debutto dell’esordiente Andrea Mazzacavallo, che ebbe la fortuna di poter battere un cinque a Tina Turner prima di esibirsi. La migliore delle cariche possibili!

2) Bon Jovi: l’hard rock band statunitense si esibì sul palco dell’Ariston nell’edizione del 1988, condotta da Miguel Bosè e Gabriella Carlucci, cantando “Wanted Dead or Alive”. La prestazione fu memorabile, soprattutto dal punto di vista musicale: il pubblico vide davanti a sè chitarra a doppio manico, assoli arditi e una grande prestazione canora da parte di Jon Bon Jovi. Reagì di conseguenza, apprezzando molto quella performance da parte degli ospiti che furono acclamati con molto più che una semplice standing ovation. Innegabile che ci fosse una vera e propria “curva” da studio, con fan muniti di striscioni e voce tale da urlare per tutto il tempo. L’esibizione termina con il frontman degli statunitensi che si gira di spalle, tenendo dietro la schiena (quasi fosse un cappello da cowboy) la sua chitarra.[nextpage title=”pagina 2″]

3) Oasis: come abbiamo precedentemente accennato, l’edizione del 2000 condotta da Fabio Fazio è stata tra le più importanti per quanto riguarda i numerosi ospiti e, di conseguenza, l’asticella che si è alzata notevolmente. Gli Oasis sono stati ospiti dell’edizione del nuovo millennio il 22 febbraio del 2000. Fazio si fa accompagnare dalla spagnola Ines Sastre per presentare la band dei fratelli Gallagher.

I due si prendono poco meno di un minuto di tempo per spiegare a tutti il prestigio della band che sta per calpestare il palco dell’Ariston. Gli Oasis si esibiscono con “Go Let It Out”, brano inserito nell’album “Standing of Shoulder of Giant” che sarà pubblicato una settimana dopo. I britannici formatisi a Manchester cantano in playback, pur non dando eccessivi segnali nella loro esibizione. Liam si esibisce tutto il tempo con le mani dietro la schiena, fino alla fine della performance dove il pubblico applaude e applaude anche lui.

4) Europe: gli artisti rock più famosi in Svezia si sono esibiti nell’edizione del 1987, condotta e presentata dall’intramontabile Pippo Baudo. Quasi fosse un rituale, la band ha portato sul palco la sempreverde “The final countdown”, canzone di un anno prima. Il pubblico è in visibilio prima, dopo e durante tutta l’esibizione. Conosce gli ospiti, è innamorato della canzone e anche Pippo Baudo (che, di solito, tende ad essere protagonista) capisce che non c’è bisogno di spendere parole di troppo. Si limita a presentarli come qualsiasi evento mediatico importante, il pubblico non risparmia urla di gioia. L’esibizione è esplosiva, pur con il solito playback che non toglie valore all’energia degli svedesi, continuamente in movimento sul palco. Alla fine della stessa, il pubblico non ne vuole sapere di stare seduto. Il tempo sembra essersi fermato lì, la canzone sarebbe, volentieri, ascoltata ancora più e più volte.[nextpage title=”pagina 3″]

5) Whitney Houston: voce un po’ fuori dal coro rock che abbiamo presentato nella precedente e in questa lista, non potevamo fare a meno di includere all’interno dei numerosi nomi quello di Whitney Houston. Non solo perchè la cantante, attrice e produttrice cinematografica è uno dei talenti più importanti e celebri che la storia della musica abbia mai conosciuto, ma perchè quell’esibizione nel Festival di Sanremo rock del 1987 fu memorabile.

E’ stata, poi, raccontata da Mondella, discografico che ha potuto raccontare la sua visione dal dietro le quinte. Il teatro fu pervaso dagli applausi al termine dell’esibizione della cantante: applausi non di circostanza, ma quasi affettuosi, convinti. Lo stesso Pippo Baudo amava la voce della cantante e allora, uscendo temporaneamente fuori dagli schemi, decide di stravolgere la scaletta e chiese alla cantante il bis. Quest’ultima accettò, e anche il bis fu qualcosa di straordinario. I genitori, tra cui la madre che si era anch’essa esibita anni prima al Festiva, erano in lacrime (di gioia, s’intende) dietro le quinte. La prestazione fu straordinaria, la Houston cantò “All At Once”.

6) Bob Geldof: nello stesso 1987 fu il turno anche di Bob Geldof, leader dei Boomtown Rats ma famoso anche e soprattutto per la sua carriera musicale da solista. Le esibizioni degli ospiti furono parzialmente oscurate dalla memorabile performance di Whitney Houston, ma non vanno per questo dimenticate. Il cantante irlandese si esibì cantanto la sua “The beat of the night”, canzone meravigliosa inserita nell’album “Deep in the Heart of Nowhere”, pubblicato un anno prima.

7) Jimmy Page & Robert Plant: non si può fare a meno di introdurre l’esibizione, nel Festival di Sanremo rock del 1988, di due mostri sacri del rock. Questa volta, però, con rammarico, in quanto si trattò, per il rock e per il pubblico italiano, di un punto bassissimo nella storia della musica. Jimmy Page & Robert Plant si esibirono cantando “Most High”. Se fosse finita qui, non ci sarebbero problemi, ma purtroppo è solo l’inizio di una grande catastrofe musicale: innanzitutto, l’esibizione è in palese flashback. In secondo luogo, il pubblico, davanti a due mostri sacri come Page e Plant, rimane impassibile, accenna quasi un applauso convenzionale che non ha nulla di sentito o voluto. In altre parole, il pubblico applaude perchè deve, ma non si rende conto del livello di musica a cui ha appena assistito. Lo stesso Vianello, che conduce l’edizione di quel Sanremo rock , sembra non conoscere i due, e si limita a chiamarli con un accennato “paggenpè…”. I due rimangono basiti, per qualche secondo, davanti al pubblico, prima di abbandonare il palco visibilmente delusi.[nextpage title=”pagina 4″]

8) New Order: nella stessa edizione, vale a dire quella del 1988, salirono sul palco anche i New Order. La band, formatasi dopo il suicidio di Ian Curtis (così come da accordo prestabilito tra i membri della band), si esibì cantando “True Faith”. Anche in questo caso la costante è il playback (anche se non c’è da stupirsi, dato che valeva per tutti gli artisti stranieri che si esibivano sul palco dell’Ariston), che la band riesce a mascherare in modo migliore rispetto ai precedenti. La risposta del pubblico è, però, diversa. Qualche secondo prima che termini l’esibizione, infatti, iniziano applausi convinti e fischi di approvazione.

9) Rod Stewart: Sir Roderick è uno degli artisti rock che hanno ottenuto più successo in tutti i tempi. La sua esperienza con Sanremo rock è stata molteplice: la prima volta si è esibito sul palco dell’Ariston cantando “Downtown Train”; la sua esibizione termina quasi con un sospiro di sollievo, e con la fronte asciugata dal sudore, oltre, naturalmente, al ringraziamento fatto al pubblico. La seconda volta, invece, nel 1993, nell’edizione condotta da Pippo Baudo e Lorella Cuccarini, il britannico è stato l’unico ospite internazionale insieme a Diana Ross, in un’edizione che ha preferito mostrare i prodotti “made in Italy” degli artisti in gara. L’ultima volta è stata dieci anni dopo, nel 2003, dove il cantante si è esibito con “These Foolish Things”. In quest’ultima occasione, abbandonate le vesti serie e composte delle precedenti, il britannico sembra scherzare molto con il pubblico e le due conduttrici Serena Autieri e Claudia Gerini: entra con un passo di danza, mentre le due lo presentano si lascia andare ad un baciamano e danza per tutto il tempo. Il pubblico sembra apprezzare, e si lascia andare agli applausi.

10) Cranberries: ultimi artisti di questa nostra lista ad essere stati parte degli ospiti del Festival di Sanremo rock sono stati i Cranberries. Il gruppo rock irlandese guidato dalla bellissima voce di Dolores O’Riordan si è esibito sul palco sanremese nell’edizione del 2012, condotta da Gianni Morandi. Siamo già lontani dalle logiche a cui siamo stati abituati per quanto riguarda i precedenti artisti, e il colloquio tra il cantautore italiano e Dolores è molto più esteso, scandito dai tempi di traduzione e dalle continue domande e risposte che ci sono tra i due. Il rapporto tra la O’Riordan e l’Italia è certamente migliore rispetto agli altri artisti: la cantante ha duettato con Zucchero e Sangiorgi, conosce e ammira le piazze italiane. La sua esibizione al Festival di Sanremo rock è stato quasi come un ritorno in una seconda casa.

di Bruno Santini (Nefele)

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