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La morte di Jim Morrison | 47 anni dopo ancora avvolta nel mistero

Quando è morto Jim Morrison?

“This is the end, my only friend, the end… cantava, in un brano del 1967, Jim Morrison. Formalmente, se non si accolgono i complottismi e le possibili ragioni per cui il leader dei Doors è prematuramente scomparso, Morrison è morto il 3 luglio del 1971. La morte di Jim Morrison, 47 anni dopo, è ancora avvolta dal mistero. Il cantautore e poeta statunitense si era trasferito, nel marzo dello stesso anno, a Parigi insieme Pamela Courson.

La decisione era stata presa da Morrison per dedicarsi, probabilmente, alla poesia con assiduità. Ed è proprio a Parigi che il cantante è morto: le circostanze non sono mai state chiare; i referti medici non hanno trovato riscontro con l’opinione popolare; l’autopsia non è mai stata effettuata. Da qui alle teorie di complotto il passo è breve, ed è proprio ciò che è successo: la morte di Jim Morrison è, dopo 47 anni, ancora avvolta nel mistero.

L’arresto cardiaco e la tomba

La morte di Jim Morrison trovò una sua prima spiegazione concreta con il referto medico. La causa ufficiale della morte del cantante e poeta statunitense è stata, infatti, l’arresto cardiaco. Morrison si trovava all’interno della sua abitazione parigina quando ciò sarebbe avvenuto, secondo il referto stesso. Tuttavia, non è mai stata effettuata un’autopsia che potesse confermarlo, e ciò ha dato spazio alle diverse teorie. La prima delle quali smentisce la morte per arresto cardiaco, preferendo quella per overdose di eroina (anche perchè il cantante fu trovato nella vasca da bagno).

La tomba di Jim Morrison è situata nel “cimitero degli artisti” ed è diventata, negli anni, un vero e proprio luogo di culto. La folla numerosa che si reca presso il luogo per osservarla sembra, infatti, essere in pellegrinaggio. La tomba reca un epitaffio in greco antico, che recita ΚΑΤΑ ΤΟΝ ΔΑΙΜΟΝΑ ΕΑΥΤΟΥ (fedele al suo spirito), a dimostrazione dell’animo e del carattere di Jim Morrison. La tomba ha sostituito quella antica, che vedeva la presenza di un busto in marmo (realizzato da Mladen Mikulin) raffigurante proprio lo statunitense.

La morte di Jim Morrison e le ipotesi di complotto

Le ipotesi di complotto che riguardano la morte di Jim Morrison sono strettamente correlate con il leggendario Club dei 27. Secondo i complottisti, infatti, Morrison sarebbe stata soltanto l’ultima delle vittime della CIA; quest’ultima intendeva eliminare tutti coloro che spingevano le persone a contrastare la guerra in Vietnam, provocando la diffusione della cosiddetta cultura hippie.

Insieme a Jim Morrison sarebbero stati uccisi altri artisti: Jimi Hendrix, Janis Joplin e Brian Jones (morto un mese prima di Morrison stesso). Per uno strano caso, tutti gli artisti sono legati dalla lettera J del loro nome o cognome. Secondo la teoria, potrebbero anche non essere stati uccisi, ma semplicemente resi innocui.

La morte di Jim Morrison è tutta una messinscena?

Secondo altre teorie, invece, la morte di Jim Morrison è tutta una messinscena organizzata dallo stesso cantante e poeta statunitense per vivere in tranquillità (magari trasferendosi alle Seychelles, secondo alcuni), e dedicandosi alla poesia, con Pamela Courson. La pressione della popolarità e l’eccessiva fama non gli permettevano di vivere tranquillamente, per questo avrebbe deciso di fare in questo modo. Per altri, la morte fu organizzata per permettere alla band, i Doors, di cavalcare l’onda del successo (così fu, in effetti, perchè la band realizzò come trio due album per poi terminare la propria carriera).

La teoria più affascinante, però, è quella secondo la quale Morrison avrebbe deciso di seguire le orme del suo grande idolo – il poeta francese Arthur Rimbaud – trasferendosi in Africa; insieme a ciò, la sua proposta di utilizzare il nome “Mr Mojo Risin” per contattare il suo ufficio una volta trasferitosi. La teoria è confermata da Steve Harris, a cui fu chiesto quali sarebbero state le conseguenze di una morte inscenata. E voi, a quale teoria credete?

Il funerale e la presunta morte per overdose di eroina

Molti indizi relativi a una teoria in particolare, che vede Jim Morrison essere morto per overdose di eroina, derivano dai funerali che si tennero – molto frettolosamente – quattro giorni dopo la morte ufficiale del cantante e attore statunitense. Secondo alcune fonti, i funerali durarono soltanto 8 minuti, e nessuno partecipò alla cerimonia di inumazione. Presenti, invece, al funerale erano Pamela Courson (che recitò alcuni versi finale del “Poema della Lucertola”), Bill Siddons, manager di Jim Morrison e gli amici Agnès Varda e Alain Ronay. Inoltre, c’era anche la segretaria parigina dello statunitense, Robin Wertle. La particolarità fu l’assenza di un prete, per cui non ci fu alcun ruolo religioso.

Da quel momento in poi si diffuse la teoria (anche se non supportata da nessuna indagine vera e propria) sulla presunta morte per overdose di eroina. Secondo il giornalista Sam Bernett l’overdose ci sarebbe stata dopo che il cantante avrebbe assunto una dose massiccia di eroina nel “Rock ‘n’ Roll Circus”, sniffata dopo aver bevuto birra e vodka. L’overdose sarebbe poi stata mascherata, perchè ritenuto un motivo indegno di morte, trasportando il cadavere nella vasca da bagno per far credere che si trattasse di una morte naturale. Secondo altri, invece, la vasca è proprio l’indizio: coloro che sono in overdose vengono trasportati in vasca da bagno per far sì che si riprendano. Il locale incriminato fu oggetto di uno scandalo, gli spacciatori furono tutti indagati ma non si aprì alcun’indagine circa la morte di Morrison.

Al di là di tutto, sarebbe lecito accogliere la visione di numerosissimi giornalisti, come Bernett stesso, a cui non importa tanto la dinamica della morte (a meno che non si tratti di omicidio) perchè, in ogni caso, la morte di Jim Morrison è da vedersi come un “suicidio”, una sorta di autodistruzione continua.

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