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Bufala sui Pink Floyd: il “porto libico” è in realtà il palco di Venezia

Bufala sui Pink Floyd: che cos’è successo?

Bufala sui Pink Floyd: ecco che cos’è successo. In un’epoca come quella contemporanea, dominata dalla tecnologia e dai mezzi di comunicazione rapidi come i social network, diffondere notizie è sempre più semplice. Purtroppo, però, non sono solo le semplici notizie ad essere diffuse, ma anche le cosiddette fake news; bufale a cui centinaia – forse migliaia – di persone credono; le bufale vengono subito condivise e si aziona un processo inarrestabile: tutti iniziano a credere a ciò che è scritto, e quello che era un semplice scherzo, magari, si tramuta in una falsa verità condivida da migliaia di persone.

Ultima, in ordine di tempo, è stata la bufala sui Pink Floyd. Uno dei gruppi più celebri di sempre, forse tra i migliori della storia della musica, è stato vittima di una fake news alla quale tanti italiani arrabbiati hanno creduto. Ecco che cos’è successo.

Porto libico pieno di migranti… ma è il palco di Venezia dove si esibirono i Pink Floyd

Il palco galleggiante che rappresenta una delle immagini più iconiche della storia dei Pink Floyd è sempre stato ricordato, nel tempo, per diversi motivi. Lo ricordano gli appassionati, coloro che – per loro fortuna – si trovarono a quel concerto. Lo ricorda l’amministrazione veneziana, per tutti i problemi che ci furono per organizzare un simile concerto. I motivi, insomma, sono molteplici ma nessuno poteva immaginare che il concerto dei Pink Floyd potesse essere ricordato nel tempo anche per una fake news.

“Porto libico. Non te le faranno mai vedere queste immagini. Sono tutti pronti a salpare in Italia”. Tutto è cominciato con questa frase, condivisa da un utente su Facebook con intenti chiaramente scherzosi. Ad accompagnare questa didascalia l’immagine di un non precisato porto libico pieno di migranti. Peccato che, però, l’immagine fosse quella del palco di Venezia dove si esibirono i Pink Floyd.

Peccato che il post abbia ricevuto più di 9000 condivisioni (ma il numero sta crescendo rapidamente) riuscendo ad ottenere una copertura mostruosa: persone su persone che condividono l’immagine con frasi, parole e citazioni cariche di indignazione. Tra le condivisioni ci sono, chiaramente, anche quelle di chi ha colto lo scherzo e l’ha diffuso… ma chi ha creduto alla bufala c’è davvero.

Il post è stato cancellato per via delle molte critiche che sono state accumulate nei commenti, ma non c’è stato nulla da fare. Molti utenti hanno salvato l’immagine e l’hanno riportata sui loro profili o pagine. Insomma, la bufala sui Pink Floyd non sembra arrestarsi, almeno per il momento.

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