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Frank Zappa: quella volta che fu quasi pestato a sangue da un gruppo di redneck

Il 4 dicembre 1993 moriva, a Los Angeles, Frank Zappa. Il chitarrista e compositore statunitense è stato una delle personalità fondamentali nell’ambito musicale, culturale e sociale del secolo scorso. Nel giorno del 25esimo anniversario della sua morte, vogliamo ricordarlo attraverso un evento particolarmente caratterizzante della sua vita.

Frank Zappa: una personalità fuori dalle righe

La caratteristica principale della carriera di Frank Zappa fu sicuramente la sua grande personalità. Una personalità fuori dalle righe e dagli schemi convenzionali, che definire “ribelle” sarebbe riduttivo. Il grande contributo sociale che Zappa ha dato (nella sua vita) ad un mondo ancora troppo ancorato a certe ristrettezze mentali e culturali è stato fondamentale, riuscendo a scardinare dei meccanismi che ancora sopravvivevano anche nel mondo della musica.

In tal senso è da annoverare certamente un momento specifico, in cui Frank Zappa si trovò a discutere aspramente con chi gli criticava l’utilizzo di termini e frasi degni di censura all’interno delle sue canzoni. La difesa di Zappa, resa egregiamente in modo provocatorio, si basava su un concetto specifico: che parlino di incesto o che lo giustifichino, che trattino di argomenti giusti o sbagliati, si tratta pur sempre di parole. E a nessun artista può essere vietato l’utilizzo di parole all’interno di un suo prodotto  che sia musicale, letterale o cinematografico.

Quella volta che fu quasi pestato a sangue da un gruppo di redneck

Uno degli eventi che più caratterizza la vita di Frank Zappa riguarda uno sfortunato pestaggio che stava per subire con la sua band. Era il 1956 e il clima sociale di quegli anni (a proposito di rivoluzioni, anche culturali, portate dallo stesso Zappa) non era certamente dei più libertini: il razzismo e il conservatorismo dilagavano, tanto che la creazione di una band – i Black-Outs – rischiò di mettere a dura prova la vita del compositore e chitarrista statunitense.

La formazione vedeva la presenza di Zappa alla batteria, Johnny Franklin al tenore, Ernie Thomas alla tromba, Terry Wimberly al piano e Wayne Lylesa alle percussioni e ai cori. La formazione si formò a Lancaster, ma una delle prime date fu un po’ più a sud, in una comunità nera chiamata Sun Village. Al termine di un concerto che vide esibirsi la neonata band, Zappa e compagni furono accerchiati da un gruppo di redneck (termine per definire gruppi di razzisti di razza caucasica), che minacciarono di pestarli con sassi e bastoni. Per fortuna, lo statunitense con la band furono salvati dall’intervento della comunità che li accolse. Il loro “reato” per il gruppo di redneck? La formazione era formata anche da persone nere, e non potevano sopportarlo. In quest’ottica l’opera di Frank Zappa si fa ancora più importante. Ed è essenziale ricordarla, soprattutto in questo giorno.

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