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Chitarra elettrica più antica della storia: Una invenzione tutta italiana

È cosa nota, quando noi italiani uniamo alla manodopera una grande passione siamo in grado di costruire oggetti e strutture fantastiche. Lo dice la storia artistica della nazione, oltre che alle innumerevoli invenzioni attribuite a italiani di successo. L’ultima invenzione è merito di Amedeo Riccioni, liutaio di Morlupo che ha creato una particolare Telecaster che possiamo considerare la chitarra elettrica più antica della storia. Diversa dalle chitarre più costose al mondo, ma altrettanto curiosa e piena di passione per la musica.

Cenni storici

Amedeo cominciò dapprima creando, per hobby, strumenti che riprendevano dai più famosi marchi come Strato o Telecaster, scegliendo accuratamente i legni per la realizzazione delle stesse. Egli fu invitato dagli amici a trasformare la sua passione in un lavoro, dando così vita ad un marchio che oggi è conosciuto tra gli appassionati che amano le repliche delle chitarre storiche del rock e non solo. Handyman è il nome di questo progetto che Amedeo Riccioni porta avanti da quel giorno, tenendo sempre alto il livello qualitativo delle sue repliche.

La realizzazione della chitarra più antica della storia

Amedeo Riccioni ha dato vita alla chitarra elettrica più antica della storia quando un amico, restauratore di immobili, gli invia tavole di legno provenienti da un cantiere. Le tavole provengono da un portale di una chiesa medievale in fase di rinnovamento. La chiesa in questione è quella di Santa Maria extra Moenia di Antrodoco, piccolo comune vicino Rieti. Utilizzando la tavola più adatta al lavoro, ha realizzato il body per una Telecaster, caratterizzata da un suono particolare per via del legno stagionato. Il suo nome? Church T Model XV° sec. Per quella che è una chitarra affascinante e piena di storia.

Il legno è stato inviato al dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Bicocca di Milano, dove è stato analizzato per scoprire l’età del materiale grazie al metodo del radiocarbonio. Dopo lungo tempo, dovuto alla lista d’attesa al dipartimento, è giunta la risposta – stiamo parlando di un legno risalente ai primi anni del 1400. Il pezzo è ora tenuto nella bottega di Amedeo Riccioni, in attesa di essere venduta all’asta per finanziare i lavori del laboratorio di liuteria artigianale.

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