Pensare che il rock sia morto o non più in grado di donare le stesse emozioni di un tempo è riduttivo o quantomeno pessimista; ci rendiamo conto, lo ammettiamo, del fatto che le nuove realtà musicali non siano in grado di eguagliare – nella maggior parte dei casi – quelle del passato, ma la voglia, la determinazione e la passione per la musica che ha mosso gli artisti di un tempo è ancora presente nella mente e nelle emozioni di molti. L’ultimo caso, diventato piuttosto celebre dal punto di vista mediatico, è quello di Emma Stevens, giovanissima cantante canadese che, a soli 16 anni, è stata in grado di emozionare Paul McCartney.
Blackbird, la storia del brano dei Beatles del 1968
Il brano particolarmente ascoltato negli ultimi giorni è quello di Blackbird dei Beatles, canzone del 1968 riproposta in modo assolutamente originale e innovativo da Emma Stevens, giovane cantante e studentessa canadese.
La canzone, contenuta all’interno di The Beatles, il disco chiamato semplicemente White Album, è caratterizzata dal finger-picking, e si basa musicalmente su una variazione della Boureè in Mi Minore di Johann Sebastian Bach, concepita inizialmente per liuto. Il brano, inizialmente registrato all’interno degli Abbey Road Studios di Londra, è stata poi mixata in sei ore.
Che cos’è il Mi’kmaq, la lingua utilizzata da Emma Stevens per la sua cover
La cover di Blackbird realizzata da Emma Stevens è particolarmente originale non soltanto per il suo contenuto, o perchè è stata realizzata da una sedicenne già in grado di conoscere, apprezzare e riproporre i Beatles in chiave moderna, ma anche per la lingua utilizzata, il Mi’kmaq.
I Micmac, così come sono conosciuti, fanno parte di quelle popolazioni native americane appartenenti alla First Generation. Ancora oggi, la popolazione che conta circa 40mila individui, vive nella zona del Quebèc e nelle cosiddette Zone Marittime, tra cui New Brunswick e Nuova Scozia. La lingua dei Micmac fa parte della popolazione linguistica algonchina.
La cover di Emma Stevens che ha emozionato Paul McCartney
La cover realizzata dalla giovanissima studentessa canadese ha presto fatto il giro del mondo, rendendo giusto merito a una realizzazione particolarmente originale, oltre che talentuosa. Il grande impatto mediatico è derivato non soltanto dal grande passaparola che si è creato sul web, ma anche e soprattutto grazie alle dichiarazioni di Paul McCartney.
Nel corso di un concerto, il Beatle che ha scritto la canzone ha dichiarato di essere stato emozionato dalla cover realizzata della 16enne canadese. Un complimento migliore Emma Stevens non poteva aspettarselo!