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Sex Pistols: alcuni atti di pura follia di Sid Vicious che sono passati alla storia

E’ stato uno dei personaggi più controversi della storia della musica, e ritenuto da molti oggetto di una polemica infinita che si basa su qualità musicale, impatto mediatico, immagine, provocazioni e tanto altro ancora: Sid Vicious può essere definito come una delle più grandi truffe nella storia della musica, se lo si considera dal punto di vista prettamente qualitativo. Certo è che, però, il leader dei Sex Pistols è passato alla storia più per i suoi atti di pazzia che per la sua qualità: vogliamo raccontarvi, allora, alcuni atti di pura follia di Sid Vicious. 

L’aggressione di Sid Vicious a Nick Kent

Fu Nick Kent a capire quale fosse stata l’origine di una popolarità che secondo molti era ed è inspiegabile: il giornalista britannico colse il motivo per cui l’idolatria tra i giovani funzionò, nonostante Sid Vicious non fosse neanche lontanamente paragonabile ai grandi della musica. Così scrisse il giornalista:  «La sua morte prematura fu un atto di gloria perversa. Una cosa molto stupida perché Sid non aveva nessun tipo di talento se non quello dell’autodistruzione. Ecco perché rappresenta un simbolo per i giovani»

I due sono, tuttavia, legati anche da un altro atto, che vide il bassista dei Sex Pistols aggredire il giornalista, uno dei suoi bersagli prediletti.

Quella volta che Sid Vicious predisse la sua morte

«Probabilmente morirò entro i 25 anni, ma avrò vissuto nel modo in cui volevo»: che fosse un monito, un obiettivo da perseguire, uno stile di vita che inevitabilmente l’aveva portato a prevedere la sua morte o semplicemente una dichiarazione lasciata lì per caso e poi interpretata come il lascito di un Nostradamus del punk, fatto sta che Sid Vicious predisse la sua prematura morte.

Il 2 febbraio del 1979, quando Sid Vicious fu trovato morto il giorno dopo essere stato scarcerato con l’accusa di omicidio di Nancy Spungen, il bassista dei Sex Pistols non aveva 25 anni ma 21, e poneva fine alla sua fine attraverso una modalità che l’aveva sempre caratterizzato, e che aveva portato lo stesso a diventare celebre e odiato: un’overdose di eroina.

La cover di My Way di Frank Sinatra

Parliamo di pazzia in senso lato, di follia non intesa nel senso di “compiere gesti fuori dalle righe” ma nel senso di provocazione, di sfida: superare i limiti imposti è un atto di prepotenza o di follia, o semplicemente la dimostrazione di una qualità di cui non ci si sta rendendo conto? Comunque la si voglia pensare, Sid Vicious diede massima impressione di follia con la sua cover di My Way, un brano che poco c’entra con il punk e la cui versione originale è di Frank Sinatra. 

Nel 1978 il celebre brano di Frank Sinatra divenne un dissacrante inno punk targato Sid Vicious e, naturalmente, fu un “apriti cielo”: può, una personalità come il contestato bassista dei Sex Pistols, confrontarsi con il carisma, l’animo e il talento di Frank Sinatra? Rispondere a questa domanda non è facile né possibile, ma è possibile dire altro: Sinatra apprezzò questa cover, definendola addirittura la migliore che fosse mai stata realizzata della sua canzone. 

Il litigio tra Freddie Mercury e Sid Vicious

Ultimo tra gli atti di follia che vogliamo citare è il litigio tra Sid Vicious e Freddie Mercury: non perchè sfidare il leader dei Queen fu folle, ma per quella che potrebbe essere definita una sterile provocazione a cui Freddie Mercury non abboccò minimamente.

Visibilmente ubriaco, il bassista dei Sex Pistols entrò nel camerino di Freddie Mercury e, rivolgendosi al leader dei Queen, disse: «Avete avuto successo a portare il balletto alle masse?». La risposta del cantante fu esemplare: «Lo chiamai Simon Ferocious o una roba del genere e lui non apprezzò affatto. Io ho risposto, “Che cosa credi di fare?”, aveva tutti questi tagli sul corpo quindi gli ho detto “Assicurati di tagliarti davanti allo specchio oggi perché domani inizierai a fare altro”, lui odiava che io potessi parlare anche in quel modo. Penso che abbiamo superato il test».

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