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La storia di quella volta in cui Freddie Mercury divenne gelataio del Dominion Theatre di Londra

Di sicuro, gli artisti che hanno fatto la storia hanno il vanto di essere stati versatili, duttili e in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza artistica e musicale. Molto spesso la versatilità li ha portati a diventare adatti a qualsiasi genere musicale, riuscendo a spaziare tra sonorità completamente differenti tra di loro: è il caso di Freddie Mercury, ad esempio, che con i Queen non ha conosciuto limiti e barriere alla sua arte. Questa versatilità, però, a volte non ha conosciuto limiti non soltanto dal punto di vista artistico: vi raccontiamo di quella volta in cui Freddie Mercury divenne gelataio del Dominion Theatre di Londra. 

Freddie Mercury divenne un gelataio solo per qualche minuto

Al fine di far parte del musical Time, con Cliff Richard protagonista, Freddie Mercury aveva accettato di pubblicare un singolo. E così, il 6 maggio del 1986, la produzione del musical chiese di far registrare il singolo, e Freddie Mercury chiese che la location fosse il Dominion Theatre di Londra, situato in Tottenham Court Road, il luogo dove si sarebbe tenuto il musical.

Si fece in modo che lo spettacolo finisse giusto in tempo per permettere ai roadies di allestire la replica serale, ma Freddie Mercury decise di movimentare la pausa tra primo e secondo tempo. Travestitosi da gelataio, iniziò a distribuire gelati e lecca lecca ai presenti, che non si accorsero di lui. Per questo motivo, per rendere il tutto più divertente, iniziò a tirare i suoi dolciumi addosso alla gente che, dopo qualche attimo di spaesamento, riconobbe il leader dei Queen. Per questo motivo iniziò una battaglia tra Freddie e i presenti, che divertì tutti, tranne la produzione dello spettacolo, che fu costretta a rinviare l’inizio del secondo tempo.

Il singolo Time

Il singolo Time, appartenente al solo Freddie Mercury e pubblicato il 24 maggio del 1984 nel Regno Unito, ebbe un discreto successo nel Regno Unito, nonostante fosse stato concepito per l’omonimo musical: entrato in classifica all’89esima posizione, riuscì a risalire – dopo il Festival – fino alla posizione 32. Il brano non è comunque apparso nei due album da solista del leader dei Queen, anche se ha preso posto nella raccolta postuma, pubblicata nel 1992, The Freddie Mercury Album. 

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