Nella storia della musica sono stati realizzati numerosi videoclip musicali che hanno fatto storia, a causa della loro bellezza, del loro costo o della loro incredibile composizione. Basti considerare, ad esempio, i videoclip dei Guns N’ Roses, che hanno fatto la storia non soltanto in base alla loro complessità, ma anche a causa di un costo molto elevato, o il prezioso utilizzo del video ufficiale da parte di Beatles e Queen, che hanno lanciato e diffuso una moda ancora oggi incredibilmente importante. Vogliamo parlarvi, però, di un videoclip in particolare che ha fatto la storia per il suo costo e la sua complessità: quello di The Memory Remains, dei Metallica: sapevate quanto è costato questo videoclip alla formazione statunitense?
La storia di The Memory Remains
Estratto come primo singolo dal settimo album in studio dei Metallica, ReLoad, The Memory Remains è una canzone piuttosto importante nella discografia della formazione statunitense, in grado di ottenere anche un discreto successo in Australia, con il disco d’oro per oltre 35mila copie vendute.
In un brano che contiene preziosi riferimenti cinematografici – specialmente a Viale del tramonto (1956) e Gli spostati con Marilyn Monroe (“Say yes… at least say hello…”) – la riflessione della band poggia su un successo passato che ha ormai perso di valore, cadendo nell’inesorabile oblio.
La storia del videoclip di The Memory Remains
Se il significato del brano realizzato da Hetfield e Ulrich è particolarmente importante, non si può non sottolineare l’impatto di un videoclip magistralmente realizzato, grazie alla regia di Paul Andersen. In linea con quanto descritto all’interno della canzone, i temi cardine del videoclip del brano sono il surrealismo e l’assenza – o meglio, la distorsione – della gravità.
Nel videoclip del brano si può notare la band che suona su una piattaforma mobile, che ruota continuamente su se stessa mentre la band si esibisce: ovviamente, l’effetto è volutamente distorto in questo modo. Sia la band che la piattaforma sono, in realtà, fermi, mentre una scatola appositamente costruita intorno ad essi ruota per tutta la durata del brano: un lavoro maniacale di questo tipo è costato circa 400mila dollari, rendendo il videoclip uno dei più costosi della storia.
All’interno del videoclip ufficiale della canzone si può notare anche Marianne Faithful, attrice e cantante britannica che ha collaborato nella realizzazione del brano: la donna canta in un corridoio buio e gira la manovella di un organo a rullo.