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Perchè The Dark Side of The Moon si chiama così?

The Dark Side of The Moon: servirebbe dire altro per esprimere un concetto senza scadere in considerazioni non in grado di rapportarsi al livello di un album come quello capolavoro dei Pink Floyd? Di fronte ad un prodotto artistico di questo tipo si fa molta fatica ad utilizzare parole giuste, dal momento che qualsiasi concetto o parola sembrerebbe scontato di fronte a ciò di cui si parla. Forse non tutti sanno che il nome dell’album ha una radice concettuale di grandissimo livello e che, in qualche modo, ha anche connessioni con la letteratura italiana: vi parliamo del perchè The Dark Side of the Moon si chiama così.

La Luna come follia nella concezione popolare

Per spiegare perchè The Dark Side of the Moon si chiami così c’è bisogno di due considerazioni basiche, ma allo stesso modo importanti: la dedica a Syd Barrett e la considerazione della Luna nella concezione popolare. Per quanto riguarda il primo grande leader della band, i Pink Floyd dedicheranno molto – addirittura un intero album, Wish You Were Here – al suo ricordo, rendendo talvolta molto palesi, talvolta velati i riferimenti alla pazzia, alla follia, al viaggio della mente.

In effetti, il lato oscuro della Luna altro non è che il lato oscuro della mente, se si vuole – anche banalizzandolo – cercare un significato del nome dell’album. La Luna, nella concezione popolare (specie in quella delle generazioni passate) aveva una connessione con la follia e le fasi lunari potevano essere direttamente collegate all’emergere o all’insorgere della pazzia stessa. Basti pensare, a dimostrazione di ciò, di termini come “lunatico”, che etimologicamente sta per “dal comportamento determinato dalla Luna”.

La pazzia di Orlando in Ludovico Arioso

La connessione tra Luna e pazzia la si può osservare anche in uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana, l’Orlando Furioso. Non diciamo che i Pink Floyd abbiano letto Ariosto, ma che la radice ideologica è la stessa: Arioso fa impazzire per amore, ad un certo punto del suo poema, Orlando, che smette di essere il valido paladino, diventando un uomo folle e dai gesti incredibilmente marcati per spessore e intensità.

Quando il suo migliore amico, Astolfo, decide di recuperare il suo senno si reca – a cavallo dell’Ippogrifo – proprio sulla Luna, in uno dei primi viaggi extraterrestri vagheggiati nella storia della letteratura. Si tratta, a pensarla meglio, di una connessione piuttosto affascinante, che dimostra ancor più quel valore incredibile di un’opera magna come The Dark Side of the Moon. 

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