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le dichiarazioni shock dei prigionieri della CIA: “ci torturavano attraverso la musica”

L’American Civil Liberties Union, ovvero, l‘Unione Americana per le Libertà Civili, ha citato in giudizio due psicologi appartenenti alla CIA. Un report del Guardian riferisce che l’agenzia americana avrebbe adottato dei metodi di tortura particolarmente brutali nel corso di questi anni. Stando a ciò che dice il report, la CIA sfrutterebbe percosse, privazione del sonno, waterboarding, ovvero la pratica con la quale un individuo viene bloccato su una barella ed immerso in acqua a testa in giù e l’uso della musica. L’ACLU sostiene, in particolare, che la CIA avrebbe sottoposto i suoi priginoieri, incluso Suleiman Abdullah Salim tra gli altri, a pesanti interrogatori nel corso dei quali venivano riprodotte a volumi insostenibili canzoni Heavy Metal e Hit Pop da classifica.

Marilyn Manson, Red Hot Chili Peppers, Britney Spears ed Aerosmith sono solo alcuni degli artisti la cui opera sarebbe stata, ingiustamente, sfruttata dalla CIA, nel corso di questi anni per torturare i suoi prigionieri. Negli ultimi tempi, alcuni gruppi esponenti dell’ Heavy Metal si sarebbero aggiunti alla lista. Ciò che stupisce maggiormente è la presenza del nome dei Westlife all’interno di questa black list. Per chi non lo sapesse; i Westlife sono state tra le boy band di maggior successo nel Regno Unito all’alba del Terzo Millennio. Il gruppo raggiunse la vetta della classifica inglese con il singolo My Love.

Le dichiarazioni dei prigionieri della CIA

Tra i casi esaminati dagli avvocati dell’ American Civil Liberties Union c’è il già sopracitato Suleiman Abdullah Salim, un uomo rapito da un generale somalo nel 2003 e consegnato ingiustamente alla CIA. L’uomo ha raccontato i traumi relativi all’esperienza che ha vissuto spiegando:

“Non auguro a nessuno l’orrore delle torture terribili che ho subito a causa della cattiveria di quei due uomini. Io sono innocente e non ho mai realmente capito perché mi avessero trattato in modo tanto abominevole. Nonostante i demoni del passato non mi abbiano mai abbandonato, sono riuscito ad imparare a conviverci con l’aiuto di uno psicologo”.

Salim sarebbe riuscito a rinsavire grazie alla musica di Bob Marley. Oggi, l’uomo vive al meglio delle sue possibilità; tentando di buttarsi alle spalle il passato lavorando come pescatore. Mentre la CIA e gli avvocati assunti per rappresentare i due psicologi dell’agenzia di spionaggio statunitense non proferiscono in merito all’accaduto; l’avvocato dell’organizzazione Human Rights Program dell’ ACLU tuona esprimendo il suo disappunto nei confronti della vicenda, reputando la pratica velatamente brutale.

I Westlife si esprimono sulla questione

Nel corso di un’intervista radiofonica, i membri dei Westlife Nicky Burne e Kian Egan tentano di smorzare la tensione insorta in merito alla questione, ricevendo non poche critiche. Burne esordisce, infatti, spiegando che, se la vicenda non si fosse svolta in circostanze talmente critiche, avrebbe avuto anche degli aspetti divertenti. Egan aggiunge: “Per distruggere quel poveretto con la nostra canzone, gli saranno bastate giusto due ore”.

Il fatto ha fortemente indignato l’opinione pubblica che si è repentinamente scagliata contro i due musicisti che, cercando di giustificarsi, concludono: “Stiamo solo cercando di alleggerire la questione, ma siamo consapevoli della tragedia che si cela dietro tutto questo. Anche noi siamo fan dell’ Heavy Metal, per cui è possibile pensare che sovrapporre due generi così diversi a volumi spaventosi potrebbe distruggere potenzialmente chiunque”.

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