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Sanremo 2020 ha definito Roger Waters inutile

In una crisi esistenzialista dei valori che è il Festival di Sanremo, o almeno la cultura che vorrebbe rappresentare attraverso le sue immagini e le sue determinazioni, la prima serata del Festival di Sanremo 2020 ha raggiunto l’apice di uno scandalo già diventato caso, e che ha generato una naturale polemica che, di fronte a quei giudizi che si stanno occupando di altro, sembra essere quasi passato inosservato. L’affronto che il Festival ha mosso nei confronti di Roger Waters è preoccupante e, soprattutto, sintomo di una preoccupazione di cui non tutti fanno menzione ma che, a guardar bene, sembra essere l’unico reale motivo di quanto successo. Vi spieghiamo che cos’è successo nel dettaglio.

Il videomessaggio di Roger Waters al Festival di Sanremo 2020

Tutte le maggiori testate giornalistiche, che fossero promotrici del Festival o di qualsiasi altro ambito o parametro di riferimento, si sono accordate, in occasione della prima serata del Festival di Sanremo 2020, nella condivisione di una notizia certamente positiva per la musica italiana e per la qualità della manifestazione dell’Ariston: Roger Waters sarebbe stato presente in occasione della prima serata del Festival di Sanremo 2020, non sotto forma di ospite ma tramite un videomessaggio proiettato tramite maxischermo.

A determinare la presenza di Roger Waters che, stando a quanto era stato anticipato, avrebbe semplicemente dedicato un saluto al Festival, era stata Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese protagonista del momento più emozionante in occasione della prima serata del Festival. I condizionali, purtroppo, non sono assolutamente casuali, dal momento che tutto ciò che era stato dettato dall’ipotesi non si è trasformato in realtà, per una scelta degli autori di eliminare il momento inizialmente previsto.

Perchè non è stato proiettato il videomessaggio di Roger Waters dalla RAI

Veniamo al punto del nostro articolo: la RAI ha definito Roger Waters inutile o, meglio, l’ha lasciato intendere dalla sua scelta. Inizialmente previsto per la prima serata, il videomessaggio di Roger Waters non è stato trasmesso («la decisione è stata presa per motivi di scaletta», ha spiegato la RAI), un atto che non soltanto vuol dire affronto e mancanza di rispetto di fronte ad un contributo di grande valore, ma anche pericoloso atto di viltà che non potrebbe altrimenti definirsi, dato il personaggio di cui parliamo.

Roger Waters è stato il leader ideologico dei Pink Floyd, ma anche quell’attivista che negli ultimi anni non ha mai nascosto il suo contributo al popolo e allo stato palestinese, addirittura arrivando a definire Israele come uno stato non legittimo. A queste parole si aggiungono i fatti: Waters è da anni collaboratore di BDS, movimento per «la libertà, la giustizia e l’uguaglianza per la Palestina». Insomma, un tentativo estremo di evitare ritorsioni, polemiche, rischi o qualsiasi altra cosa che non ci spingiamo a commentare, per non cedere a facili complottismi che ci sarebbero contestati. Ci limitiamo, però, ad esprimere un assoluto dissenso di fronte ad una presa di posizione netta da parte di una rete televisiva che, si spera nella più buona fede possibile, ha compiuto un atto pericoloso. 

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