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Le migliori 40 canzoni di Fabrizio De Andrè

Girotondo

Non a caso citiamo questo brano subito dopo La guerra di Piero, per evidenziare in modo definitivo quale sia la capacità di un De Andrè che riesce, pur parlando dello stesso tema, a utilizzare registri linguistici, contenutistici e musicali di spessore completamente differente. L’azzardo, in questo caso, è quello che porta il cantautore genovese a rendere quasi favolistica la sua narrazione, che si basa su temi cruenti e certamente difficili da comunicare. Un azzardo, ci sentiamo di dire, certamente riuscito.

Se ti tagliassero a pezzetti

Come sempre accade, è difficile etichettare la musica di Fabrizio De Andrè entro un canone preciso, nonostante si possa pensare ad un tema come dominante nella musica del cantautore genovese. Questo preambolo serve a spiegare come Se ti tagliassero a pezzetti, pregevole canzone d’amore che funziona per mezzo di metafore, contiene dei riferimenti velati (secondo le dichiarazioni di Massimo Bubola) alla strage di Bologna del 1980: «T’ho incrociata alla stazione / che inseguivi il tuo profumo / presa in trappola da un tailleur grigio fumo / i giornali in una mano e nell’altra il tuo destino / camminavi fianco a fianco al tuo assassino» è il verso in questione.

Il pescatore

E’ probabilmente una delle canzoni più celebri di tutta la discografia di Fabrizio De Andrè, di cui – di recente – è stato realizzato anche un video ufficiale che però ha riscosso molte critiche, per i temi intravisti che sembrano non sottolineare affatto quanto espresso dal brano di Faber. Una canzone che, lo ammettiamo, ha bisogno di ben poche presentazioni e commenti, che funziona attraverso la sua pregevole bellezza e che si nutre di un significato simbolico che la rende speciale.

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