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Le migliori voci femminili della storia del rock

Janis Joplin

E’ una delle cantanti più celebri di sempre, vanta collaborazioni con i più celebri e grandi artisti della storia del rock, è l’essenza stessa del soul (secondo la definizione che ne è stata data da Disc Magazine) e ha ottenuto riconoscimenti e certificazioni che testimoniano tutto il suo grande successo, non soltanto dal punto di vista delle vendite, ma anche per quanto riguarda la passione, l’amore e l’attenzione che tutti, nel mondo del rock e in generale della musica le hanno destinato. Quando si fa il nome di Janis Joplin non si corre il rischio di fare un errore nel definire una delle migliori voci femminili nel mondo del rock e, per estensione, una delle migliori entità artistiche e musicali della storia del rock e non solo. 

Dopo aver esordito a metà tra gli anni ’60 (pubblicando brani come Typewriter Talk, Trouble in Mind, Kansas City Blues, Hesitation Blues, Nobody Knows You When You’re Down and Out, Daddy, Daddy, Daddy e Long Black Train Blues), affiancando l’inizio della sua carriera agli studi che stava portando avanti, Janis Joplin si è imposta nel mercato discografico attraverso la sua grande qualità fin dal 1965, con la Big Brother and the Holding Company, dettando poi un seguito di grandissimo livello con le pubblicazioni successive.

Data l’epoca in cui si ritrovava, purtroppo, Janis Joplin ha dovuto “fare a pugni” con una realtà incredibilmente limitante, che cercava di ridurre quanto più possibile la portata dei suoi brani e della sua immagine, pur non cancellandola totalmente; un esempio celebre fu l’arresto nel 1969, a seguito di un concerto in cui fu schedata per linguaggio violento utilizzato sul palco. Soltanto al momento del processo la corte riconobbe la libertà di espressione alla donna, che venne rilasciata. 

La donna più celebre nel mondo del rock fu ritrovata morta il 4 ottobre del 1970, nella sua stanza d’hotel a Los Angeles, in California. In aggiunta a quanta bellezza ci fosse nella sua voce e nei suoi testi, va sottolineato anche il grandissimo impegno sociale e culturale che l’ha portata – fin da giovane – a sostenere i diritti di pari uguaglianza tra bianchi e neri, in un territorio particolarmente vessato dal KKK, e a battersi per tanti altri temi di uguaglianza sociale tra i cittadini. Non nascondiamo, ovviamente, che per il suo aspetto fisico (venne definita “uomo più brutto del campus”) e per la sua ideologia ha sofferto molto nella sua vita, vedendo però riscattato il suo pensiero in musica. Ad oggi, è riconosciuta come uno dei simboli della libertà, dell’uguaglianza e della mancanza di discriminazione di qualsiasi tipo. 

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