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‘Don’t Worry, Be Happy’: la storia del brano erroneamente attribuito a Bob Marley

Bob Marley è uno degli artisti più ascoltati e apprezzati della storia della musica e, su questo, non c’è dubbio. Grazie al suo reggae contagioso e rilassante, l’artista di Nine Mile è riuscito a raggiungere i cuori di milioni di persone. Alcuni iconici brani come Is this love, Jamming, Could you be loved, Redemption Song e Buffalo Soldier hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Oggi, però, ci soffermeremo su un pezzo che particolarmente ha attirato la nostra attenzione: Don’t Worry Be Happy.

Bobby McFerrin e le origini di Don’t Worry Be Happy

Don’t worry be happy è una canzone carica di positività, capace di portare allegria e buon umore. Probabilmente, però, non tutti sanno che questo iconico brano non è stato partorito dalla mente geniale di Bob Marley, ma da quella di un altro grande artista: Bobby McFerrin.

Robert Keith McFerrin Jr è un cantante jazz statunitense, nonché direttore d’orchestra ed improvvisatore vocale. E, grazie al successo della sua Don’t Worry Be Happy, pubblicata nel 1988, è riuscito a varcare i confini del jazz, spingendosi verso nuove dimensioni musicali che comprendevano smooth jaz, reggae, world music e musica classica. Nello stesso anno, grazie a questo brano, McFerrin riuscì ad aggiudicarsi diversi riconoscimenti come: “canzone dell’anno”, “disco dell’anno” e “miglior performance maschile pop”.

L’origine del titolo

Per quanto riguarda il titolo, invece, l’artista fu ispirato da una celebre citazione del maestro spirituale indiano Meher Baba, il quale utilizzava spesso questa espressione quando guidava i suoi seguaci verso l’ovest.

Col passare del tempo, poi, questa citazione di Baba fu riportata su cartoline e poster. E, Bobby, notò questa scritta proprio su un poster a casa di amici a San Francisco: se ne innamorò e decise di utilizzarla come titolo per una sua canzone. “Credo che in queste 4 semplici parole: ‘Non preoccuparti, sii felice’, si racchiuda una grande filosofia”, dichiarò McFerrin.

Don’t Worry Be Happy nella cultura di massa

Il pezzo, come potete immaginare, ebbe subito un successo clamoroso. Nello stesso anno di pubblicazione fu scelto come colonna sonora del film Cocktail e, soprattutto, fu utilizzata durante la campagna elettorale di George H.W. Bus. Mcferrin, tuttavia, era un convinto sostenitore del Partito Democratico e ne vietò subito l’utilizzo.

Don’t Worry Be Happy è anche piuttosto ricorrente nelle pellicole cinematografica e nelle serie televisive. Alcuni esempi lampanti sono: Giù per il tubo, L’alba dei morti viventi, Futurama, i Simpson, Willy il principe di Bel-Air e Wall-E.

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