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Joe Satriani: “C’è un unico assolo nella mia carriera che vorrei non aver scritto”

Nell’arco di una carriera lunga e prolifica ci si può immaginare che un artista affronti alti e bassi. Che riesca a comporre pezzi dei quali è orgoglioso e altri, che d’altro canto, non lo soddisfino appieno. Anche quando si parla di mostri sacri della musica, come Joe Satriani, non sempre le cose stanno come ci si aspetterebbe.

JOE SATRIANI, BIOGRAFIA E CARRIERA MUSICALE

Joe Satriani è un chitarrista e compositore statunitense – più volte candidato per prestigiosi riconoscimenti, come i Grammy Awards. All’inizio della propria carriera ha lavorato anche come insegnante di chitarra, aprendo la strada ad artisti del calibro di Steve Vai e Kirk Hammett. E’ stato poi reclutato da Mick Jagger – iconico frontman dei Rolling Stones – per affiancarlo nel suo primo tour solista.

Tra i tanti nomi eccezionali – del panorama musicale – con i quali ha collaborato, troviamo i Deep Purple, con i quali è andato in tour nel 1994. E ancora l’amico di sempre Steve Vai, Brian May, John Petrucci e molti altri – in occasione del Tour G3, che ha fondato nel 1995.

JOE SATRIANI, IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE DI UN BRANO

Quando si pensa ad un artista o ad una rockband ci si immagina un lungo processo di elaborazione e scrittura, dietro il rilascio di un lavoro discografico. Ma per Joe Satriani non è così. Stando alle dichiarazioni rilasciate a Satch, l’artista non apprezza il metodo canonico di composizione di un pezzo. Parlando del suo disco del 1987 infatti – lo storico Surfing with the Alien – il chitarrista ha svelato un fatto sorprendente.

SURFING WITH THE ALIEN, LA RIVELAZIONE DI JOE SATRIANI SULL’ALBUM E SU CRUSHING DAY

“In realtà, c’è solo una traccia che è stata effettivamente composta per Surfing, ed è Crushing Day. – ha confessato Satriani, a proposito del suo lavoro del 1987 – e questo perché è così dannatamente lunga e ripetitiva. Ho pensato che fosse meglio organizzare qualcosa. E me ne pento, perché non trovo gioia nel ripetere qualcosa che è stato fatto a tavolino”. 

Durante la conversazione con Satch, Joe Satriani ha spiegato il suo approccio alla musica – totalmente diverso da quello di altre rockstar, che scrivono dettagliatamente un pezzo – per ripeterlo poi identico a sé stesso. “A me piace catturare qualcosa che è spontaneo, ancora e ancora – ha detto infatti il grande chitarristaPrendete Flying in a Blue Dream, quella traccia è spontanea. Ha tanti problemi ma anche il suo fascino. Ogni volta che la suono, è divertente combattere con i problemi – che sento ora di poter risolvere – pur mantenendone la bellezza”.

CRUSHING DAY, LE RIVELAZIONI DI STEVE VAI SUL PEZZO DI JOE SATRIANI

Durante un’altra, inedita, intervista del 2017, Joe Satriani ammise di non essere l’unico a odiare l’assolo di Crushing Day – traccia estratta dall’album Surfing with the Alien. Anche un altro grande chitarrista, e suo amico – Steve Vai – pensò che non fosse venuto molto bene. “Steve amava il disco – ha detto Satrianima mi ricordo quando venne da me per parlare di quella canzone, mi disse “Si, è una bel pezzo – ma l’assolo è bello organizzato, non è vero?”.

 

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