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Steve Vai: “Grazie a quel consiglio di Zappa ho guadagnato milioni di dollari”

Nel corso di una sessione recente di Q&A su Facebook, il leggendario chitarrista Steve Vai, ha parlato di un importantissimo consiglio che, tempo addietro, gli fu regalato dal suo mentore, Frank Zappa; quando, giovanissimo, militava nella sua band, negli anni ’80. “Grazie a questo consiglio ho guadagnato milioni di dollari”; ha affermato Vai che, dopodiché ha spiegato i motivi per i quali, preservare i diritti d’autore sia fondamentale.

“Artisti come Elvis Presley, Frank Sinatra e i Beatles – ha esordito Vai – non hanno conservato i diritti dei loro brani, non era parte dei loro accordi. Quindi, ebbero bisogno di figure che si occupassero dei diritti d’autore, definendone i pagamenti. In questo modo, pur continuando a percepire le royalties sulla proprietà intellettuale dei brani; hanno perso quelli sulla pubblicazione”.

“Il progresso dell’industria musicale ha portato diversi artisti a rendersi conto di quanto queste persone fossero, in realtà, poco rilevanti per la gestione delle proprie finanze. Ho perseguito quest’ideologia per tutta la mia carriera perché è ciò che Frank (Zappa) mi disse di fare fin dall’inizio”, ha detto Steve Vai. “Una delle prime cose che tentano di propinarti sotto contratto è proprio questa, ma ho sempre rifiutato”.

Successivamente, Steve Vai ha esplicato le valide motivazioni che si celano dietro la scelta di gestire personalmente i propri diritti, rivelando quali siano le circostanze per le quali, la conservazione della proprietà intellettuale si riveli, sostanzialmente, essenziale.

Steve Vai motiva la sua scelta

Il chitarrista ha spiegato quanto, per lui sia stato importante percepire i proventi dei diritti delle sue canzoni direttamente. “Fondamentalmente, lavorare non diventa più un obbligo. Le tue canzoni continuano a fruttare indipendentemente dalle tue scelte. Scrivere un brano che, col senno di poi, può diventare un classico senza tempo è, sostanzialmente, una miniera d’oro, soprattutto quando si tratta di cantautorato. Per controllare la tua opera direttamente, è essenziale fondare una compagnia che se ne occupi ed esserne l’amministratore.

“Molte persone – ha continuato il chitarrista – si sentono intimidite all’idea di gestire qualcosa delle proporzioni di un’azienda, alla base della quale, si erge la propria carriera musicale. Fortunatamente, però, al di la di quello che l’opinione pubblica possa pensare; fondare una compagnia non è difficile.

Steve Vai ha spiegato che esistono procedure specifiche per avviare la propria azienda editoriale, ma che, una volta affrontati i vari step burocratici, la propria musica sia protetta da qualsiasi agente esterno. “Ovviamente – ha rivelato Vai – ci sono diversi passaggi da studiare; ma quando sei un musicista e gestisci i proventi dei tuoi diritti, è molto diverso dall’affidarsi ad un personale esterno.

Steve Vai ha rivelato che, amministrando le proprie finanze, ha riscontrato diversi vantaggi, siccome, affidare la gestione della proprietà intellettuale ad un amministratore esterno, comporterebbe una ripartizione ineguale dei guadagni ed un iter ben più cavilloso che vedrebbe l’entrata in gioco di figure pressoché estranee che, sostanzialmente, diminuirebbero ulteriormente i proventi. Grazie al suo intervento, il chitarrista ha condiviso un preziosissimo consiglio ai meno avvezzi in termini burocratici; aiutando principalmente gli emergenti, sicuramente estranei alla spietatezza dell’industria musicale.

 

 

 

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