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I 5 peggiori stereotipi che devi sopportare se sei un metallaro

È ormai una tendenza diffusa quella che porta il mondo del metal ad essere continuamente oggetto di stereotipi, considerazioni futili e molto spesso anche piuttosto superficiali. In tantissimi, soprattutto in passato, hanno guardato alla figura del metallaro come una figura standard e stereotipata, ricca di determinazioni fisiche, estetiche ed emotive anche piuttosto specifiche e che, per loro stessa natura, si ripetevano in qualsiasi figura simile. Abbiamo deciso di raccogliere i 5 stereotipi che devi sopportare se sei un metallaro, anche in un momento storico in cui coesistono forme e generi musicali del tutto differenti e, per tutti questi stessi, esiste una grandissima varietà di persone e personalità

L’abbigliamento scuro e il colore nero

Il primo tra i 5 stereotipi fondamentali che devi sopportare se sei un metallaro è quello dell’abbigliamento, continuamente di colore nero e scuro. La storia ha dimostrato, anche grazie ad alcune delle figure più importanti nel mondo del metal, che l’idea di tetro, scuro e tenebroso associato al colore nero è un qualcosa di incredibilmente stereotipato, sia perché si può scegliere esattamente il colore da vestire e da amare per il proprio abbigliamento, sia perché molto spesso la scelta può essere anche casuale e non determinata certamente da un atteggiamento emotivo e caratteriale nello specifico.

L’associazione al satanismo

Il secondo tra gli stereotipi che più si è diffuso nel corso della storia, anche grazie ad alcuni esempi fondamentali come quello di Marilyn Manson o di alcune canzoni dei Led Zeppelin, è quello dell’associazione del metallaro ad un satanista. L’immagine del satanismo, del misticismo e in generale del contatto con entità soprannaturali è molto diffusa nel mondo del metal, all’interno del quale molti potrebbero pensare alla figura del metallaro come un qualcosa di pericoloso o di associato al male.

In realtà, abbiamo visto che anche qualora sussistessero dichiarazioni di questo tipo, le stesse erano realizzate per meri fini comunicativi, certamente non perché si trattasse di persone realmente sataniste o che coltivavano una passione di questo tipo.

Metallo, borchie e altri oggetti

Forse lo stereotipo più diffuso è fondamentale nel mondo del metal è quello che riguarda l’utilizzo sfrenato di metallo, borchie e altri oggetti da associare al proprio corpo. Si tratta di un’immagine così tanto standard e stereotipata del classico metallaro che si immagina questo stesso come una figura ricca di orecchini, piercing e altri oggetti di questo tipo. Soprattutto nell’età contemporanea ciò è lontano dalla verità, dal momento che il metallo può essere indossato da chiunque, anche se non amante del metal, e non bisogna assolutamente pensare al metallaro come un‘immagine in movimento del metallo.

I metallari ascoltano solo metal e odiano tutti gli altri generi

Dal punto di vista artistico, molto spesso si pensa che i metallari amino soltanto il loro genere, non permettendo uno sviluppo e una passione verso altri generi musicali o altre forme di musica. Generalmente, se si considerano le cause storiche che hanno portato al successo e alla nascita delle più importanti formazioni metal, si può osservare come in realtà il genere stesso si erediti dalla tradizione del rock ‘n’ roll, arricchita da una somma di elementi anche strumentali che hanno portato il metal a divenire celebre. Per questo motivo, i metallari sono sempre molto aperti e consapevoli di quali siano gli altri generi di riferimento o cui ispirarsi per la propria musica.

I capelli lunghi dei metallari

Un ultimo elemento di pregiudizio per la figura del metallaro in generale, così come accade anche per un qualsiasi chitarrista o membro di una formazione rock, è pensare che tutti debbano necessariamente avere un’immagine trasandata di sè, adornata da capelli lunghi e baffo alla Lemmy Kilmister. Per quanto siano esistiti esempi di metallari con capelli lunghi nella storia della musica, che hanno ottenuto anche un grandissimo successo, non c’è bisogno di sottolineare che la cura di sé e della propria estetica non è sottoposta ad alcuna legge.

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