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David Bowie: le 5 canzoni più tristi del Duca Bianco

Oggi torniamo a parlare di uno degli artisti più eclettici e rappresentativi della scena rock e pop: David Bowie. Pittore, attore e icona mondiale, il musicista britannico ha rilasciato alcuni dei brani più belli di tutti i tempi, scrivendo pagine indelebili nella storia della musica. In particolar modo, in questo articolo, vogliamo soffermarci sulle 5 canzoni più tristi di David Bowie.

Lazarus, Blackstar

Iniziamo subito con un grande classico: Lazarus. Il brano, estratto dal venticinquesimo album in studio ‘Blackstar‘, è l’ultimo singolo pubblicato in vita dal Duca Bianco, deceduto il 10 gennaio del 2016. Secondo quanto riferito dal produttore discografico Tony Visconti, il testo di Lazarus (insieme ad altri presenti nel disco) rappresentava per David Bowie un vero e proprio auto-epitaffio: un’intensa riflessione sulla morte.

Quicksand, Hunky Dory

Il Duca Bianco ha pubblicato alcuni degli album più belli di tutti i tempi e, soprattutto, singoli che sono diventati col tempo vere e proprie pietre miliari della storia del rock. Un esempio lampante è proprio quello di Heroes, cavallo di battaglia dell’artista britannico. Un altro pezzo da inserire assolutamente in questa speciale raccolta è invece Quicksand, sesta traccia dell’album ‘Hunky Dory‘. Qui Bowie, attraverso una serie di riferimenti a Churchill, Himmler e Nietzsche, medita sulle sue capacità inespressive.

Dollar Days, Blackstar

In questa speciale classifica delle 5 canzoni più tristi di David Bowie non poteva certo mancare Dollar Days, estratto ancora una volta dall’iconico ‘Blackstar’. Questo particolare singolo altro non è che un monologo toccante e sincero: l’artista non è più spaventato dalla morte e si rassegna all’inesorabile fine.

Where Are We Now?, The Next Day

David Robert Jones, in arte David Bowie, è stato uno dei più grandi artisti della storia del rock e, considerarlo solo come un cantautore, sarebbe un grave errore. Il Duca Bianco riusciva infatti a spaziare dal rock al blues e dalla pittura alla sceneggiatura, identificandosi come un artista a 360 gradi. Un altro brano piuttosto triste di David Bowie è Where Are We Now?, estratto dal ventiquattresimo album ‘The Next Day’ e pubblicato nel 2013. La canzone è una ballata triste e lenta, narrata da una persona matura che riflette sullo scorrere inesorabile del tempo e su quanto di esso egli ne abbia sprecato.

The Loneliest Guy, Reality

Veniamo all’ultimo pezzo di questa singolare classifica: The Loneliest Guy, estratto dall’album del 2003 ‘Reality‘. Siamo di fronte ad un pezzo minimalista, descritto dal biografo di Bowie come: “un brano dal ritmo lento e solenne, le cui lunghe frasi suggeriscono una profonda tristezza.”

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