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David Bowie: come il Duca Bianco ha cambiato la storia della musica negli anni ’90

David Bowie caratterizza, senza alcun dubbio, una delle entità artistiche che maggiormente ha avuto successo nell’ambito della storia della musica e dell’arte in generale. Allo stesso tempo, si può ritenere il Duca Bianco in quanto a una delle figure più rappresentative di una certa cultura artistico-musicale che ha definito l’influenza fondamentale sia della musica, sia dell’arte contemporanea. Non c’è dubbio che David Bowie abbia cambiato il concetto di musica e di arte, sia attraverso la sua figura, sia attraverso le sue innumerevoli e incredibili realizzazioni. Al di là di tutti gli alterego, i travestimenti, le pubblicazioni e le dichiarazioni, però, c’è stato un momento nella storia David Bowie ha rivoluzionato la storia della musica, cambiandola irreversibilmente. Vogliamo parlarvi di quel momento esatto, negli anni 90, in cui David Bowie ha cambiato la storia della musica, attraverso il suo atteggiamento artistico, la sua sperimentazione e le sue pubblicazioni.

Le realizzazioni di David Bowie negli anni ’90

Nel prendere in considerazione le modalità con cui David Bowie ha cambiato la storia della musica negli anni 90, è necessario effettuare una scansione cronologica di quelle che sono state le realizzazioni da parte del Duca Bianco, non soltanto in quanto a pubblicazioni effettuate dallo stesso britannico, ma anche considerando tutti gli altri atti che sono stati oggetto della realizzazione da parte di David Bowie; il tutto inizia con il trasferimento a New York, nell’appartamento numero 160 di Central Park South.

La particolare collocazione del britannico l’ha portato a dedicarsi alla sperimentazione artistica e alla progettazione di nuovi album tutti molto diversi tra di loro, che uscirono nei primi anni 90 e che hanno rivoluzionato la decade stessa. Grazie alla collaborazione con Nile Rodgers e Brian Eno, grazie alla sperimentazione di nuovi generi musicali e all’approccio al nuove tendenze artistiche, David Bowie ha saputo destreggiarsi in poco tempo e con grandissimo valore tra rock, hip hop, drum and bass, jungle e tanti altri generi, sfiorando la musica elettronica e concependo la stessa in quanto a tutt’uno con il genere del rock. La sua presenza al Freddie Mercury Tribute Concert, in collaborazione con Annie Lennox, è l’emblema di questi anni, caratterizzati dalla pubblicazione dell’album Black Tie White Noise, album che presenta influenze jazz, soul e hip-hop, oltre che l’utilizzo di strumenti impiegati generalmente all’interno di pubblicazioni di natura elettronica. E non è ancora finita qui, dal momento che il grandissimo successo di David Bowie l’ha portato, nel 1996, ad essere introdotto all’interno della Rock n’ Roll Hall Of A Fame, riconoscimento a cui si aggiunge la celebre stella presente ad Hollywood, posata nel febbraio del 1997.

La rivoluzione informatica di David Bowie

Il grande cambiamento che c’è stato nella storia della musica e dell’arte da parte di David Bowie corrisponde anche ad una grandissima intuizione da parte del britannico che, intuendo già alla fine degli anni 90 le potenzialità del web, fondò il suo sito web personale, inaugurando successivamente anche il BowieNet, primo portale tematico che sia stato creato da un cantante e che permetteva, attraverso un collegamento specifico al web, di scaricare legalmente i suoi brani e di essere continuamente a conoscenza della sua musica. Il BowieNet venne votato come miglior sito di intrattenimento del 1999, ed è rimasto attivo fino al 2012, a dimostrazione di un successo grandioso che ha portato David Bowie ad essere grande precursore e influente non solo nel mondo della musica e dell’arte, ma anche dal punto di vista culturale e comunicativo.

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