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Lucio Dalla, la storia di ‘Come è profondo il mare’

Torniamo oggi a parlare di uno dei più grandi cantautori che la musica italiana abbia mai conosciuto: Lucio Dalla. Artista camaleontico e a dir poco innovativo, Dalla ha saputo coniugare nel suo stile vari generi musicali, arrivando a collaborare con numerosi artisti di fama internazionale. Il cantautore di Bologna, infatti, era capace di spaziare dal jazz al soul, dalla musica beat al pop, arrivando a varcare anche i confini della musica lirica e dell’opera. Dopo esserci soffermati sui suoi esordi e sulla controversa figura del padre, siamo qui oggi per parlarvi di uno dei suoi più grandi successi: l’album “Come è profondo il mare“.

‘Come è profondo il mare’, il settimo album in studio di Lucio Dalla

Nel 1977 Dalla pubblica l’album “Come è profondo il mare“, settimo lavoro in studio e primo senza il suo fidato amico e paroliere Roberto Roversi (con cui aveva condiviso i tre precedenti album “Il giorno aveva cinque teste”, “Anidride Solforosa” e “Automobili”). “Come è profondo il mare” rappresenta infatti per Dalla un nuovo inizio, un atto rivoluzionario. Per riuscire a cogliere al meglio ogni singolo aspetto di questo disco è necessario però fare un passo indietro e partire dall’inizio.

Quell’anno Lucio Dalla per ritrovare la pace, la serenità e l’ispirazione, decide di ritirarsi per un breve periodo nelle isole Tremiti per lavorare ad un nuovo album, lontano dal caos e dalla frenetica vita quotidiana. Tra poesia, musica e mare, l’artista bolognese saprà sfruttare al meglio questo momento, realizzando uno degli album più significativi della sua carriera. “Come è profondo il mare” è infatti il primo disco in cui Dalla, libero e solitario, scrive tutto da solo.

Le accuse dei fan e l’attacco di Roversi

Ciononostante il disco viene preso di mira dai fan, che lo considerano un vero e proprio tradimento, frutto solo ed unicamente di esigenze commerciali. Lo stesso Roversi attaccherà Dalla: “Ha voluto semplicemente essere lasciato in pace, a cantare del niente più assoluto. Queste sono scelte industriali e non culturali.” Critiche a parte, l’album rappresenterà una tappa fondamentale della sua carriera, una vera e propria svolta sociale e culturale.

“Grazie al disco ‘Come è profondo il mare’ -scriverà il giornalista Paolo Giovanazzi- Dalla riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra la ‘canzone civile’ studiata con Roversi e una maggiore semplicità espressiva, almeno apparente. La natura sociale non viene accantonata, ma lo stile cambia, lasciando più spazio alla musica.”

I ‘nuovi’ testi del cantautore bolognese sono infatti accessibili e aperti, umoristici ed insoliti. Sono veri e propri flussi di coscienza che riflettono un mondo turbolento, macchinoso e illogico.

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