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Queen: la storia di quel concerto del 1986 che ha cambiato la storia

Nel 1986 i Queen si sono resi protagonisti di un concerto di grandissimo valore, oltre che di grandissimo livello artistico e musicale. Nel corso della loro storia, la band britannica è stata in grado di realizzare i concerti di grandissima importanza: tra questi concerti si annovera anche il concerto che la band tenne a Budapest nel 1986, e nell’ambito del Magic Tour, realizzato per la promozione dell’ultimo album in studio che la band aveva realizzato in quell’anno. I concerti si sarebbero tenuti, secondo l’organizzazione del management dei Queen, in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Germania, Olanda, Austria, Svizzera Svezia e, per l’appunto, Ungheria. La scelta dell’Ungheria non fu affatto casuale, dal momento che il paese e faceva parte del blocco sovietico era lontano, ideologicamente e geograficamente, da quella realtà occidentale che aveva già conosciuto e ampiamente apprezzato i Queen. Vogliamo, dunque, parlarvi di questo concerto stesso, che si tenne nell’estate del 1986.

La scelta di Budapest e il concerto dei Queen

La scelta di Budapest per il concerto dei Queen non fu assolutamente banale, dal momento che la capitale ungherese era parte del blocco sovietico e risultava essere lontanissima, soprattutto dal punto di vista ideologico, dalla cultura occidentale, e in passato aveva anche promosso uno dei divieti più assurdi che siano stati pensati nella storia della musica, e che ha portato tantissimi abitanti dell’Unione Sovietica a non poter fruire di musica che ha fatto la storia per motivi più disparati. Il live in Budapest dei Queen è stato, senza dubbio, il più grande concerto di una rock band all’interno di un paese facente parte del blocco comunista, per quanto i Rolling Stones si fossero già esibiti, in passato, a Varsavia.

L’evento organizzato dai Queen fu molto più importante sia per presenza di pubblico, sia per caratura del concerto in sè, la cui location fu proprio quella di Budapest dal momento che, all’interno della città, si era distinto un fan club che dal 1982 vantava ottimi numeri in termini di vendite di dischi in tutta l’Europa dell’Est. Insomma, Budapest poteva essere ritenuta come uno dei Baluardi dell’ascolto della musica dei Queen all’interno di una realtà certamente restrittiva.

Il concerto dei Queen a Budapest

I Queen arrivarono a Budapest a seguito di un viaggio da Vienna, effettuato su un aliscafo. Giunto in Ungheria, Freddie Mercury si rifiutò di tenere un’intervista, bocciando i giornalisti come ridicoli, per quanto nei giorni successivi abbia avuto uno scambio di battute con la stampa inglese, che continuò a pressarlo prima dell’effettivo concerto. Ad essere intervistato fu anche Roger Taylor, che sottolineò quanto, con molta probabilità, il concerto in Ungheria sarebbe stato semplicemente una perdita di denaro, che non li aveva comunque bloccati dal voler esprimere la propria musica al di là della cortina di ferro. I Queen furono invitati ad incontrare i rappresentanti del governo e i dirigenti del Partito Comunista, per quanto la band dei Queen o tutti i possibili inviti che le fossero stati mossi, tra cui anche quelli al parlamento.

Il concerto si tende di fronte ad un pubblico in delirio, comprensivo anche di numerosissimi spettatori che, pur non essendo riusciti ad ottenere il biglietto per il concerto, decisero di ascoltare lo stesso fuori dai cancelli. Contrariamente rispetto alle aspettative della formazione, il pubblico di Budapest riuscì a reagire meravigliosamente al concerto dei Queen, cantando all’unisono Love Of My Life e seguendo perfettamente ogni canzone della band, pur con una mancata conoscenza ottimale dell’inglese. Fu in quel momento che la band si dedicò al canto tradizionale ungherese, per avvicinarsi quanto più possibile ai gusti e alla cultura del pubblico presente. Lo show si è concluso con We will rock you, che ha visto Freddie Mercury salire sul palco con una grossa bandiera della Gran Bretagna che nascondeva, ai lati, quella dell’Ungheria, in omaggio alla terra ospitante. Il responso del pubblico fu ancora una volta incredibile, con gli spettatori che riuscirono a battere le mani a tempo per tutta l’esibizione e a seguire la band durante i minuti del brano.

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