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Gli album prog rock che sono così pesanti da sembrare metal

Molto spesso, nella storia della musica, è stata operata una classificazione anche piuttosto superficiale tra generi musicali, identificando, nel metal, un certo modo di realizzare la musica in modo pesante. Tuttavia, non si tratta certamente dell’unico genere che porta a delle realizzazioni artistiche di questa fattura. Per esemplificare il nostro discorso, vogliamo parlarvi di quelli che sono gli album progressive rock che risultano essere più pesanti di un album metal, a causa di composizioni strumentali di grande rilievo, e che anche un amante del metal potrà riconoscere in quanto pesanti.

Shub Niggurath – Les Morts Vont Vite (1986)

Il primo tra gli album progressive rock così pesanti da sembrare metal che vogliamo prendere in considerazione all’interno della nostra classifica è Shub Niggurath – Les Morts Vont Vite, del 1986. Si tratta di un album particolarmente importante per tutti gli amanti di Lovecraft, e che si basa su una narrazione di carattere simbolico e mitologico, così come avviene all’interno della letteratura del padre letterario di Cthulhu. Il titolo stesso dell’album si basa su una romanza scritta dal tedesco Burger, nel periodo dello Sturm und Drang, e racconta la storia di una fanciulla di nome Lenore che, disperata perché il suo fidanzato Wilhelm non è tornato dalla guerra, riceve nella notte la visita inaspettata di un cavaliere.

L’uomo, in armatura, le dice di essere proprio il suo promesso sposo, e la porta via con sé, verso un vecchio cimitero abbandonato dove Lenore, che alza la visiera dell’elmo del soldato, nota il viso scarnificato di uno spettro. Alla vista della morte, Lenore incontra lo stesso destino, e i due scompaiono nella notte. E’ sulla base di queste realtà narrative che si basa il disco in questione, che risulta essere molto pesante sia per la realtà strumentale, sia per tutta quella serie di significati che ritroviamo all’interno dell’album, che risulta essere non soltanto un’esaltazione della angoscia e dell’oppressione, ma anche una celebrazione del tema della morte. In termini prettamente strumentali, l’album si struttura attraverso una totale assenza della melodia, attraverso tracce molto pesanti e difficili da ascoltare, a meno che non si sia amanti del genere e vogliosi di rapportarsi ad un’opera simile.

Univers Zero – Heresie (1979)

Il secondo tra gli album progressive rock che sono così pesanti da sembrare metal è Heresie, secondo album in studio pubblicato dalla band rock belga Univers Zero. La formazione in questione aveva già iniziato la propria carriera con un album dark, 1313, le cui sonorità sono ripresi all’interno del secondo prodotto in studio realizzato nel 1979. A differenza del primo prodotto, però, quelli che potevano sembrare come elementi grezzi e degni di un esordio musicale, vengono perfezionati e resi ancora più cupi e pesanti.

Dal punto di vista della strumentazione e dei contenuti dell’album, il prodotto discografico in questione risulta essere molto complesso da ascoltare, e di gran lunga più pesante del metal. Non a caso, all’interno del disco spiccano alcuni elementi caratteristici, segnati dall’utilizzo dell’oboe, del clarinetto, dell’organo e dell’harmonium, strumenti che certamente servono a conferire il caratteristico tono cupo dell’album, che si basa sulla presenza di sole tre canzoni, rispettivamente della durata di 25, 13 e 12 minuti.

Morte Macabre – Symphonic Holocaust (1998)

Ultimo tra gli album che introduciamo all’interno della nostra classifica è Symphonic Holocaust, della band Morte Macabre. Il disco in questione risulta essere particolarmente atipico all’interno del periodo in cui è stato pubblicato, il 1998, e richiama sonorità e realtà prettamente strumentali che si agganciano ad un modo di interpretare creare la musica degno degli anni settanta. Il tutto si evidenzia in melodie particolarmente pesanti e rumorose, che risultano essere adatte a tutti i fan di band come King Crimson e Goblin.

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