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De Andrè e PFM, la versione de “Il Pescatore”

Fabrizio De Andrè è riconosciuto dalla totalità dei critici come uno dei più importanti cantautori del panorama italiano, secondo alcuni addirittura il migliorie assoluto. Capace di passare da temi amorosi, con canzone come “La Canzone dell’Amore Perduto”, a sociali, come “La Città Vecchia”, da narrativi, “La Canzone di Marinella”, a quelli autobiografici “Hotel Supramonte”, ha fatto sì che nel corso degli anni conquistasse moltissimi ammiratori.

La PFM, Premiata Forneria Marconi, è d’altro canto una delle più famose formazioni progressive rock. La band di Franco Musica ha avuto il merito di valicare i confini nazionale, avendo successo anche negli Stati Uniti d’America, impresa raramente riuscita ai musicisti nostrani.

“Fabrizio De Andrè in Concerto, Arrangiamenti PFM”

Dall’unione di questi due mondi apparentemente inconciliabili nacque invece una delle collaborazioni più ben riuscite della nostra musica. Molti ammiratori inizialmente non furono convinti dall’annuncio, cosa che spinse il cantautore genovese ad approfondire ulteriormente la collaborazione. Nel 1979 infatti la strana accoppiata intraprese una tournée italiana, durante la quale vennero registrate dalla Ricordi i concerti di Firenze e Bologna. Questi sarebbero poi stati raccolti nell’album “Fabrizio De Andrè in Concerto, Arrangiamenti PFM”.

Le nuove “vecchie” canzoni

La PFM si occupò di ri arrangiare in chiave più rock dell’originale i brani più celebri del cantautore. A spiccare sono per esempio “Amico Fragile”, il brano più intimo dell’intera produzione di Fabrizio De Andrè, che divenne pari, se non superiore, ai Pink Floyd. Anche brani come “La Canzone di Marinella”, “Un Giudice”, “Bocca Di Rosa” o “Andrea” trassero sicuramente giovamento alla ri elaborazione ad opera della Premiata Forneria Marconi.

“Il Pescatore”

Ad essere entrato maggiormente nell’immaginario collettivo è però quello che probabilmente è il brano ad oggi più noto di Faber. Siamo parlando di una canzone originariamente pubblicata nel 1970, ossia “Il Pescatore”. Questa prima versione era prettamente acustica con chitarra, basso ed alcuni fraseggi di chitarra solista. Il ritornello era costituito da una melodia cantante, senza testo.

La versione della PFM è nettamente più conosciuta. La velocità viene aumentata, con un arrangiamento arricchito da batteria e violino, oltre che dall’iconico “La La La La La La La” nel ritornello. Da lì in poi sarà questo l’arrangiamento a cui Faber ricorrerà.

“Fabrizio De Andrè, Arrangiamenti PFM, Volume 2”

Ulteriore riprova della grande sinergia tra la band progressive rock ed il cantautore simbolo della scuola genovese, è la pubblicazione de “Fabrizio De Andrè, Arrangiamenti PFM, Volume 2”. In questo secondo disco furono inerite canzoni all’epoca meno note, ad eccezione de “Bocca di Rosa” e “Il Testamento di Tito”. 

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