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Chi ha inventato il tapping?

Il tapping è una tecnica che si utilizza per chitarra e basso e che risulta essere particolarmente diffusa nel mondo della musica e del rock. Si tratta di una tecnica chitarristica che si è sviluppata a partire dagli anni trenta, e che ha acquisito grande notorietà a causa di alcuni chitarristi che l’hanno applicata in più occasioni, rendendola celebre. Porta ad utilizzare la mano ritmica, ovvero la mano destra per i destrimani, la sinistra per i mancini, affinché questa stessa suoni le note direttamente sulla tastiera, in intervalli molto lunghi che sarebbero, altrimenti, molto difficili da eseguire altrimenti. In base alle diverse tecniche che si sono sviluppate alla base di questo sistema, alcuni chitarristi hanno sfoggiato delle vere e proprie prove di grande abilità e talento, sottolineando che la stessa tecnica del tapping risulta essere stata uno dei marchi di fabbrica del celebre Eddie Van Halen. Al fine di considerare quale sia la storia del tapping, vogliamo sottolineare chi sia stato a inventare questa stessa tecnica, portando la stessa a divenire celebre.

La storia del tapping

Partendo in ordine prettamente cronologico, al fine di considerare la storia del tapping, Il primo elemento che merita di essere sottolineato è quello relativo all’invenzione della stessa tecnica chitarristica, ideata per la prima volta nel 1932 da Roy Smeck, che lo utilizzò su un ukulele. Successivamente, la tecnica viene consolidata e ampliata negli anni 50, con Jimmie Webster che la utilizzò nel 1952, descrivendo il metodo all’interno di un vero e proprio manuale.

Il conoscitore di musica aveva appreso la tecnica sviluppando la per ampliare i definire la sensibilità dei suoi pick-up, ma allora la tecnica era utilizzata soltanto in modo occasionale, soprattutto per ampie sezioni ritmiche e risultavano essere difficili da per formare in altro modo, e che vedevano alcuni protagonisti della stessa tecnica chitarristica in Barney Kessel, Merle Travis, Mark Laughin. Grande sviluppo della Tecnica è stato dettato anche dal supporto dell’italiano Vittorio Camardese, che sviluppò un notevole prodigio chitarristico attraverso l’applicazione della tecnica del tapping su chitarra acustica, come testimoniato all’interno di una trasmissione Rai. In circa 40 anni di storia, dunque, la tecnica del tapping venne applicata praticamente a qualsiasi strumento cordofono, e sviluppata secondo una pregevole manualità che dimostrasse l’effettiva utilità di questa stessa tecnica.

Chi ha reso celebre il tapping nel rock?

Lo sviluppo è l’utilizzo della tecnica del tapping nel rock si deve ad alcuni esponenti che l’hanno reso celebre. Tra gli stessi, non può che essere citato Eddie Van Halen, che codificò una tecnica già sperimentata da Steve Hackett, chitarrista dei Genesis, all’interno dell’album Nursery Cryme. La tecnica venne, poi, ripresa successivamente da Brian May nel primo album in studio dei Queen, nonché nel prezioso prodotto discografico News of the World. In Italia, Invece, la prima testimonianza di tapping su chitarra classica si deve a Arnoldo Foà, del 1965, mentre negli anni successivi tecnica è divenuta particolarmente celebre e sviluppata con alcune figure, quali Buckethehead, Steve Vai e lo stesso Eddie Van Halen, che l’hanno utilizzata in maniera molto più preponderante.

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