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AC/DC, Phil Rudd: “Ecco com’era davvero Bon Scott”

Nel corso di una recente apparizione a Let There Be Talk, il batterista degli AC/DC, Phil Rudd ha affrontato gli argomenti più disparati. Il musicista si è soffermato sul vero carattere del compianto frontman degli AC/DC, Bon Scott, sul successo di Back In Black e sull’ingresso di Brian Johnson tra le file della band nel 1980. Di seguito, abbiamo riportato le sue parole. Riguardo Bon Scott, Phil Rudd ha rivelato di aver avuto un legame molto forte con lui prima ancora che entrasse a far parte degli AC/DC.

In particolare, il musicista ha detto: “Bon era uno di famiglia. Una volta avevamo anche trascorso il Natale insieme. Fu una serata grandiosa. Era un bravo ragazzo, molto rilassato”. Successivamente, Rudd ha continuato a parlare dell’amico, aggiungendo: “Bon era di Adelaide, quindi di solito ci incontravamo per registrare a Sydney. Altre volte, invece, Cliff Williams ci raggiungeva a Melbourne oppure Bon veniva a trovarmi per fare quattro chiacchiere. Lo ripeto, era un bravo ragazzo; l’anima della festa, una persona molto euforica”.

Phil Rudd ricorda le sue audizioni per gli AC/DC

Durante il colloquio, Phil Rudd ha anche parlato della sua audizione per gli AC/DC e del periodo in cui entrò nella band. Al riguardo, il batterista ha detto: “All’epoca, la band aveva già pubblicato High Voltage, il primo album del 1975. Decisi, quindi, di suonare alcune delle canzoni provenienti dal disco. Successe tutto per caso, non avevo fatto molto nei mesi scorsi e quando seppi che gli AC/DC cercassero un batterista, mi recai al luogo dell’audizione, sedetti dietro le pelli e cominciai a suonare. Sembrò andare tutto bene sin dal principio; si respirava un’atmosfera molto energica”.

Successivamente, Phil Rudd ha ricordato la fine degli anni ’70, l’ingresso di Brian Johnson nella band ed il successo di Back In Black che consacrò gli AC/DC all’eternità. Riguardo l’ingresso di Johnson tra le file del gruppo, Rudd ha detto: “I fratelli Young hanno sempre preso le decisioni sul gruppo da soli. Quando Brian arrivò, però, ci sembrò impossibile non prenderlo. Fu sorprendente. Riesce a sbalordirci ancora oggi”.

Dopodiché, Rudd ha parlato di Back In Black spiegando che, quello, fu per la band il disco della svolta. Lavorare con il produttore Mutt Lange diede al disco un feeling molto più professionale, nonostante, a detta di Phil, le tracce fossero molto più catchy rispetto al sound tradizionale dei primi anni della band. In particolare, Rudd si è soffermato sul profondo apporto di Lange nei suoni che hanno reso Back In Black iconico, spiegando che la sua collaborazione avesse segnato profondamente l’album.

 

 

 

 

 

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