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Pink Floyd, David Gilmour nomina i chitarristi che lo hanno influenzato

Non c’è dubbio che David Gilmour sia uno dei musicisti e artisti più importanti nella storia della musica. Le sue notevoli influenze l’hanno portato a realizzare prodotti di grandissimo livello, oltre che album, canzoni e prodotti discografici che ancora oggi sono ricordati con grande stima e riverenza da parte degli addetti ai lavori e dei fan di qualsiasi genere del chitarrista britannico. A proposito di influenze, vogliamo sottolineare quali siano gli artisti che hanno sia notevolmente influenzato il chitarrista dei Pink Floyd, sia particolarmente fatto la storia della musica attraverso la band britannica e non solo. David Gilmour ha parlato dei chitarristi in questione all’interno di alcune interviste raccolte da NME, e nelle quali ha sottolineato tutta la grandissima importanza di alcuni artisti come Jimi Hendrix ed Eric Clapton, influenza certamente ovvie per un chitarrista come David Gilmour, che ha ripreso la maggior parte dei suoi procedimenti stilistici da alcuni giganti della storia della musica. Tuttavia, le influenze di Gilmour non si sono soffermate a questi nomi, ma hanno riguardato anche altri artisti che hanno fatto la storia.

Le dichiarazioni di David Gilmour sui chitarristi che lo hanno influenzato maggiormente

Nel corso delle sue interviste rilasciate per NME, David Gilmour ha indicato quali sono i chitarristi che l’hanno particolarmente ispirato, e che l’hanno portato a maturare il suo stile. Nomi celebri, ovviamente, affiancati ad altri di minore rilevanza storico-artistica:

Sono così tanti i musicisti che mi hanno ispirato; ho imparato tanto da Pete Seeger, Hank Marvin, Lead Belly, Joni Mitchell, John Fahey, Roy Buchanan, Jeff Beck, Eric Clapton e tanti altri. Ho copiato perché non bisogna aver timore di copiare, poi alla fine è uscito fuori qualcosa di mio”.

David Gilmour e il progetto dei Pink Floyd continuato dopo l’abbandono di Roger Waters

David Gilmour, di recente, ha parlato di quale sia stata la condizione dei Pink Floyd dopo l’abbandono di Roger Waters, che tuttavia non ha portato allo scioglimento della band: “Ho sempre saputo di voler continuare. Nic (Mason) sembrava appassionato. Mi sono imbattuto in Rick (Richard Wright) in Grecia quell’estate e gli ho parlato della possibilità di continuare ed era anche lui molto appassionato. Inizialmente ci siamo incontrati sulla barca nel 1986. Mi sono incontrato con Bob Ezrin perché avevo lavorato con lui nel 1979 e aveva lavorato con me in alcuni album. Ho imparato molto da Bob ed è una persona preziosa da avere a bordo. Abbiamo iniziato a lavorare su un pezzo di musica e quando siamo arrivati a Natale eravamo davvero a buon punto. Sapevamo che stava andando bene.”

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