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I peggiori dissing nella storia del rock

Nel corso della storia del rock sono numerose le canzoni che sono state realizzate per una finalità ben precisa, che molto spesso è stata identificabile all’interno di una dedica o di un atteggiamento di riferimento da parte di un artista o di una band punto veramente ci si è ritrovati di fronte ad una canzone che fosse indirizzata ad una personalità nello specifico con senso dispregiativo e negativo, e che per questo motivo funzionasse da vero e proprio dissing. In questa specifica occasione vogliamo prendere in considerazione quelle canzoni che, nella storia della musica, sono state dedicate con rabbia e negatività da un artista ad una personalità specifica, funzionando come alcuni dei peggiori dissing nella storia del rock.

I’ll stick around

Il primo tra i peggiori dissing nella storia del rock che vogliamo considerare all’interno del nostro articolo è I’ll Stick Around, singolo dei Foo Fighters pubblicato il 4 settembre del 1995, e secondo estratto dal primo album in studio della band, l’omonimo Foo Fighters. La canzone è la prima per la quale sia stato realizzato un videoclip, diretto da Jerry Casale. Il videoclip in questione mostra la band che interpreta la canzone all’interno di una stanza illuminata da luci stroboscopiche, mentre una spora li sovrasta.

Il significato del brano è stato ipotizzato fin dal momento della sua uscita e pubblicazione come singolo, e ha visto numerosi fan pensare che la canzone fosse un dissing per Courtney Love, vedova di Kurt Cobain che risultava essere costantemente in atteggiamento conflittuale nei confronti dei membri della band, per una questione riguardante i diritti delle canzoni del gruppo. Qualche anno dopo, il batterista dei Nirvana e leader dei Foo Fighters ha spiegato che il significato era proprio quello, e che la canzone era dedicata, in atteggiamento di sfida, a Courtney Love.

Mechanix

La seconda canzone che prendiamo in considerazione all’interno della nostra classifica è Mechanix dei Megadeth. Parliamo di una celebre canzone realizzata da Dave Mustaine, in due forme che hanno visto due pubblicazioni differenti nell’ambito della storia del rock, dapprima con i Metallica, poi con i Megadeth. La popolarità del brano si deve, in effetti, ha una grande somiglianza che il brano in questione a con la canzone The Four Horsemen dei Metallica, con cui condivide riff e melodie, che erano state realizzate proprio da Dave Mustaine quando militava ancora all’interno del suo primo gruppo, i Panic.

Tuttavia, la canzone dei Megadeth si struttura data l’aggiunta di una sezione centrale molto più lenta che, secondo Dave Mustaine, è tratta direttamente da Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd. A proposito del testo della canzone, esso rappresenta una vera e propria invettiva nei confronti di un interlocutore che non ha identità ma che, nel riarrangiamento dei Megadeth, sembra essere personalizzato dai Metallica. Ovviamente, ciò ha causato non pochi problemi alla formazione Metal statunitense, che ha dovuto adattare il suo brano attraverso nuovi stili e nuovi arrangiamenti.

Serve the Servants

L’ultima tra le canzoni che vogliamo considerare all’interno della nostra classifica e Serve the Servants, brano presente all’interno di In Utero, terzo album in studio pubblicato dai Nirvana dopo il successo globale di Nevermind. L’album in questione è stato pubblicato nel settembre del 1993, e la canzone in questione, registrata nel febbraio dello stesso anno, è la prima traccia dell’album, che si struttura attraverso sonorità e ritmi piuttosto aggressivi che, allo stesso tempo, fanno pensare ad un vero e proprio atteggiamento rock che raramente si identifica e ritrova all’interno dell’album.

Il testo è volutamente autobiografico, e porta Kurt Cobain ad affrontare, in modo assolutamente polemico e provocatorio, la sua realtà familiare, con continui riferimenti alla sua biografia e, in un verso nello specifico, a Courtney Love, che secondo l’opinione pubblica sarebbe stata pesantemente oggetto di offesa all’interno della canzone stessa. Ovviamente, si tratta soltanto di un’interpretazione postuma che ha cercato di sminuire la figura della moglie di Kurt Cobain che, più verosimilmente, si è riferito in tono dispregiativo alla sua famiglia, con cui ha avuto sempre scontri e difficoltà personali reciproche.

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