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Doors, com’è nata “Moonlight Drive”?

I The Doors sono stati un gruppo statunitense che ha calcato le scene principalmente durante gli anni Sessanta. Si tratta di un gruppo che dopo essersi formato comincia sin da subito con la pubblicazione di materiale, così che sebbene siano stati attivi per un periodo di tempo non molto lungo, il loro lasciato ha un certo peso. Indimenticabile il carisma di Jim Morrison e il particolare pensiero, rivoluzionario durante quegli anni. Già il loro primo album fu molto apprezzato così come il secondo, che si rivelò alle aspettative del primo. Strange Days esce nel 1967 a settembre. Capisaldi di questo nuovo progetto dei Doors sono canzoni come People Are StrangeLove Me Two TimesMoonlight Drive e When the Music’s Over.

Il secondo album dei Doors, Strange Days

Con il loro secondo album i Doors, si riconfermano un’altra volta. Viene registrato al Sunset Sound Recorders e prodotto da Paul A. Rothchild ed è ad oggi è giudicato uno dei loro progetti migliori. Effettivamente le canzoni che riscossero un certo successo qui sono multiple, benché Rothchild fosse un po’ titubante, perché a differenza dell’album precedente mancava un singolo come “Light my Fire“. Eppure, il disco rimane lo stesso un grande successo. Inoltre, venne per la prima volta pubblicato come vinile. Una delle canzoni ivi contenute “Moonlight Drive” che risulta essere una delle prime canzoni scritte da Jim, nel 1965.

Com’è nata “Moonlight Drive” dei Doors?

Questa canzone è stata registrata per la prima volta dal gruppo ai Trans World Pacific Studios, durante le loro prime demo. Secondo ciò che è riportato nella biografia di Jim Morrison No One Here Gets Out Alive, si tratta di una delle sue prime canzoni scritte. La scrisse durante un suo periodo sereno e felice su un tetto a Venice Beach, che sappiamo essere uno dei posti più importanti per Jim, almeno uno dei più significativi.

Lì incontrò Ray Manzarek  e pronunciò le famose battute “Nuotiamo verso la luna, scaliamo la marea, penetriamo la sera in cui la città dorme per nascondersi“. Da qui l’idea di formare una band poiché Ray rimase sinceramente colpito, di cui Morrison aveva già il nome: I Doors. Durante le esibizioni dal vivo inoltre, Jim era solito -probabilmente improvvisando- a rifarsi ad alcune frasi come “perle per i tuoi occhi” citando Shakespeare e evocando l’immagine di un cadavere marcio che giace sul fondo dell’oceano.

Let’s swim to the moon
Let’s climb through the tide
Surrender to the waking world that
Laps against our side
Nothing left open and
No time to decide
We’ll step into a river
On our moonlight drive

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