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Guns N Roses, la storia di “Rocket Queen”

Ci sono canzoni ricche di curiosità e sorprendenti colpi di scena. “Rocket Queen” dei Guns N Roses è una di queste. La band era nata nel 1985 e poco dopo due anni pubblicarono una delle loro pietre miliari, uno dei loro album più commentato e apprezzato: Appetite for Destruction. Avevano attirato l’attenzione di alcune case discografiche dopo essersi esibiti in alcuni locali di un certo spessore. Dopo aver rifiutato un primo contratto perché si chiedeva un cambio d’immagine e di stile, accettarono il secondo che dimezzava il prezzo, ma che lasciava libertà artistica. La casa discografica in questione è la Geffen Records. Da questo momento in poi i Guns N Roses cominciarono l’ascesa al loro successo, confermato già dal loro primo album. Qui è contenuta “Rocket Queen“: ecco la sua storia.

Appetite for Destruction: l’album del successo

Guns N Roses allora non lo sapevano, ma avevano appena prodotto e pubblicato uno dei loro più grandi successi commerciali. Più che un successo se si conta il fatto che si trattava di una band emergente al loro primo contratto discografico. L’album fu registrato a partire da gennaio, per essere terminato a giugno. Fu pubblicato il 21 luglio del 1987. Non a caso qui sono contenuti parte dei loro più singoli più famosi. Ricordiamo “Sweet Child o ‘Mine”, Paradise City” e “Welcome to the Jungle”. Quest’album costituito da un lato G e da un lato R si compone di dodici canzone, suddivise in maniera equale per ogni lato.

Chi è  la “Rocket Queen” dei Guns N Roses

“Rocket Queen” è la dodicesima canzone del suddetto album. Il nome della canzone proviene da un gruppo di una ragazza, per tempo molto cara ad Axl. Il suo nome è citato nei libretto dell’album dove sono indicati i crediti dell’album: “Barbi (Rocket Queen) Von Greif”. A proposito di questa ragazza Axl dirà: “Ho scritto questa canzone per questa ragazza che avrebbe avuto una band e l’avrebbe chiamata Rocket Queen. Mi ha tenuto in vita per un po’ . L’ultima parte della canzone è il mio messaggio a questa persona, o a chiunque altro possa ricavarne qualcosa. È come se ci fosse speranza e una nota di amicizia alla fine della canzone. Per quella canzone c’era anche qualcosa che ho cercato di elaborare con varie persone: un atto sessuale registrato. È stato un po’ spontaneo ma premeditato; qualcosa che volevo mettere nel disco.”

 

 

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