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Michael Jackson, quella volta che prese fuoco in uno spot della Pepsi

Il 18 aprile del 1984, Michael Jackson ha rischiato seriamente la vita. Il Re del Pop rimase avvolto nelle fiamme durante un particolare spot pubblicitario della bibita Pepsi e le immagini sono ancora agghiaccianti. Quel momento impresse una svolta nella vita di MJ.

Fu da quel momento, infatti, che Michael Jackson iniziò ad avere una certa ossessione per la propria immagine. Si sottopose, da lì in poi, ad una serie infinita di interventi di chirurgia plastica ed estetica. Inoltre, intraprese la sua dipendenza dagli antidolorifici e dai farmaci in generale. Ma ora scopriamo insieme come doveva andare quella campagna pubblicitaria.

Tutto è nato quando l’amministratore delegato della Pepsi, Roger Enrico, scelse di creare una moderna campagna pubblicitaria improntata al pubblico più giovane. L’obiettivo era sfidare la Coca-Cola che aveva come testimonial l’attore Bill Cosby. Chi più di Michael Jackson sarebbe stato adatto ad una missione simile? Il cantante firmò un contratto da ben 5 milioni di dollari, comprensivi di due spot, una conferenza stampa e lo sponsor della Pepsi per il suo tour.

Nonostante MJ avesse imposto di utilizzare il suo brano Billie Jean invece del jingle del marchio, lo spot del 1983 fu molto apprezzato. Agli inizi dell’anno successivo, Michael Jackson sarebbe apparso sul palco con i suoi fratelli. Tuttavia, i fuochi d’artificio fecero in modo che le scintille urtassero i suoi capelli, che iniziarono a bruciare. Michael continuò comunque a ballare, ma gli assistenti andarono rapidamente a spegnere le fiamme. Il Re del Pop subì ustioni di terzo grado ai capelli e fu costretto ad affidarsi a vari trapianti per oltre un decennio. La Pepsi gli diede un risarcimento di 1,5 milioni di dollari dati a beneficenza, ma la vita di Jackson cambiò a causa delle continue emicranie e della chioma che non si sarebbe mai più riformata.

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