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Bon Jovi: tutte le canzoni rimaste più tempo in cima alle classifiche

Il 25 febbraio del 1987 Livin’ on a Prayer dei Bon Jovi balzò in cima alla classifica della Bilboard 100.
Non si trattò di un caso straordinario di certo, poichè già un altro singolo della band capitanata da Jon Bon Jovi riuscì ad ottenere lo stesso risultato. In memoria di quella giornata, ma soprattutto in memoria dei pezzi della band, ecco la classifica dei migliori pezzi rimasti nelle classifiche della band. Parliamo, ovviamente, di parametri relativi alla Bilboard 100.

 

10) (You Want To) Make a Memory: l’ultimo brano di questa classifica è anche tra i più recenti. 2o settimane di permanenza per (You Want To) Make a Memory. Singolo del 2007 estratto dall’album Lost Highway, la sua posizione settimanale massima è stata la 27esima.

9) Bed of Roses:  nono posto per il pezzo estratto dall’album Keep the Faith, del 1992. Stesso numero, 20, di settimane di permanenza in classifica, ma posizionamento settimanale migliore.  10 posto massimo per il pezzo dei Bon Jovi.

8) This Ain’t a Love Song: stessi risultati del precedente brano, ordinato in questo modo per semplice successione alfabetica. 20 settimane di permanenza e 10° posto massimo anche per il brano estratto dall’album These Days, del 1995.

7)  Born to be My Baby: al settimo posto troviamo “Born to be My Babe”, brano del 1988 estratto, come singolo, dall’album “New Jersey”. Posizionamento molto importante per il brano che raggiunse la terza posizione settimanale. Numero di settimane di permanenza, invece, pressochè invariato:  20.

6) Bad Medicine: grandissimo posizionamento per Bad Medicine, che inaugura la sfilza di primi posti settimanali. Il brano, estratto dall’album New Jersey del 1988, si posizionò addirittura diciassettesimo nel Regno Unito (non da poco). 20 settimane di permanenza è, ancora, il tetto massimo.[nextpage title=”pagina 2″]

5) I’ll Be There for You: numero di settimane che aumenta, per i Bon Jovi, anche se di poco. Al quinto posto troviamo “I’ll Be There for You”. Il brano, estratto ancora una volta dall’album New Jersey del 1988, rimase 22 settimane in classifica. Raggiunse, inoltre, l’ambito primo posto settimanale. A dimostrazione del fatto che New Jersey non fu certamente un album da poco…

4)  Livin’ on a Prayer: 22 settimane di permanenza anche per il brano che, 31 anni fa, schizzava in cima alla classifica della Bilboard. Primo posto che rimase invariato per quattro settimane per quello che fu un vero e proprio capolavoro. Il singolo è un estratto dall’album Rock Star, del 1986.  Per la classifica statunitense della Bilboard, si trattò di vera e propria manna dal cielo.

3) You Give Love a Bad Name:  sul gradino più basso del podio troviamo “You Give Love a Bad Name”. Il brano è sempre del 1986, ed è un estratto dal terzo album in studio dei Bon Jovi, Slippery When Wet. 24 settimane di permanenza totali e, neanche a dirlo, primo posto massimo.

2) Who Says You Can’t Go Home: per la medaglia d’argento, risultato un po’ inusuale. Il brano, anch’esso abbastanza recente (2005) rimase sì in classifica per 26 settimane. Il massimo che raggiunse, però, fu il 23° posto nella Bilboard.

1) Always: gradino più alto del podio per Always, secondo molti la canzone più bella mai realizzata dei Bon Jovi. Il brano del 1995, stranamente, non raggiunse mai la prima posizione della Bilboard, ma si fermò soltanto al 4° posto. Allo stesso tempo, però, le 32 settimane di permanenza sottolineano la grande importanza che, al tempo, ebbe la canzone nel mercato statunitense.

di Bruno Santini (Nefele)

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