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Chi é bocca di rosa, musa ispiratrice di Fabrizio De André?

Fabrizio de André è sicuramente uno dei più grandi cantautori del panorama musicale italiano, secondi molti addirittura il migliore in assoluto. La sua poetica è stata in grado di raggiungere non solo le orecchie, ma anche i cuori di molti, che ne apprezzarono non solo l’umanità, ma anche l’ironia e la sagacia. Tra i molti successi ormai entrati a pieno titolo nella nostra cultura popolare, spicca la canzone “Bocca di rosa”.

Fabrizio De André e la storia di “Bocca di rosa”

Il tema della canzone è conosciuto da tutti. Una donna dai facili costumi, soprannominata per l’appunto bocca di rosa, scende alla stazione di Sant’Ilario, attirando ben presto le attenzione degli uomini del paesino, a discapito delle loro donne. Queste allora si recano dal commissario che contro voglia provvede a cacciare la prostituta. Alla stazione successiva è già attesa da una folla impaziente di avere a che fare con lei. L’immagine finale è quella di bocca di rosa in processione, poco lontana dalla Madonna.

“Non voglio dipendere d quella bocca di rosa di mia madre!”

Una storia sicuramente interessante, ma a cosa si è ispirata? A fatti o a persone reali? Nel corso degli anni sono emerse varie ipotesi. La più recente risale a dieci anni fa, quando, all’età di 88 anni, perse la vita Liliana Tassio, che al Secolo XIX aver dichiarato: “Di uomini ne ho avuti tanti, ma sempre uno alla vota.”. A quanto pare, l’ispirazione arrivò al poeta quando si recò in un negozio di dischi dei vicoli genovesi, dove lavorava Gianni, figlio di Liliana, di appena 13 anni. Sorpreso dalla presenza del bambino, De André gli chiese cosa ci facesse lì. La risposta fu pressapoco: “Voglio mantenermi da solo per non dipendere da quella bocca di rosa di mia madre!”.

Le testimonianze di Paolo Villaggio e Dori Ghezzi 

A smentire questa ipotesi sono però le testimonianze di due persone estremamente vicine a fare. Stiamo parlando di Paolo Villaggio, amico di una vita, e di Dori Ghezzi, la sua compagna. L’attore ha dichiarato: “Non ho mai sentito parlare della Tassio. Del resto le persone tendono a mitizzare il proprio passato. Questa è un’alta leggenda, bocca di rosa non esisteva nemmeno!”. A riaccendere le speranze di trovare la bocca di rosa originale, è d’altro canto Dori Ghezzi: “Fabrizio mi ha detto che non era genovese, ma una sua ammiratrice che gli aveva raccontato la propria vita. Mi pare fosse di Trieste.”.

Come si espresse Fabrizio De André

Quest’ultima ipotesi in vero parrebbe la più corretta, in quanto riferimenti ad un simile resoconto emergono anche nell’unico romanzo di Fabrizio De André, che scrisse a quattro mani con Alessandro Gennari, ossia “Un destino ridicolo”. Qui il cantautore racconta: “Era un’istriana bionda, alta, dalla bellezza fredda che da quando era arrivata a Genova per togliersi la voglia di Fabrizio e ridimensionarne il mito, si era fatta quasi tutti i suoi amici, senza curarsi di ciò che altri chiamavano reputazione.”.

In fin dei conti però poco conta quale di queste tre donne abbia effettivamente ispirato De André. L’importante e che ci abbia consegnato una perla immortale che ancora oggi viene cantata ed amata da migliaia di giovani, oltre a venire studiata sui libri di letteratura.

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