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Le cinque storie più disturbanti su Sid Vicious

Sid Vicious è stato il bassista dell’iconica Punk Band che ha contribuito a ridefinire la storia del Rock, i Sex Pistols. La fama di Vicious, lo precede sicuramente. La band deve a lui e al suo stile di vita oltre modo dissoluto e autodistruttivo, gran parte della fama che ha accumulato nel corso degli anni. Il comportamento di Vicious nei confronti di sé stesso e di coloro che gli stavano intorno era violento, sregolato e assolutamente instabile; la nascita di miti e leggende, aleggianti intorno alla sua figura fu, quindi, inevitabile.

Sid Vicious ha vissuto la sua esistenza rimanendo in corsia di sorpasso e, come gran parte di coloro che hanno seguito un cammino decisamente dissestato, è morto giovane. Mentre il dibattito sul suo decesso da overdose è ancora aperto, vedendo persone schierate in favore dell’ipotesi del suicidio e altre, che accreditano la morte del bassista ad un incidente; ciò che continua a colpire allo stesso modo è lo stile di vita tumultuoso che ha perpetuato fino alla fine.

A dimostrazione dell’importanza della figura di Sid Vicious all’interno dei Sex Pistols, il fatto che, questi, in realtà, non sapesse suonare il suo strumento. In molti, nel corso della sua breve, seppur intensa, militanza nella band, si offrirono di insegnargli, non ottenendo risultati; inclusa la leggenda dei Motorhead, Lemmy Kilmister. In questa classifica, abbiamo raccolto alcune delle storie più disturbanti che vedono Sid Vicious come protagonista.

5) Il rapporto di Sid Vicious con l’autolesionismo

L’abuso di sostanze stupefacenti che condusse Sid Vicious alla morte è solo uno degli innumerevoli e disturbanti spunti dai quali sorgono le storie sul suo conto. Il bassista dei Sex Pistols era famigerato per la sua avvezione all’autolesionismo, con il quale, a detta sua, usava esorcizzare i suoi demoni interiori. Si dice che, durante il tour nordamericano dei Sex Pistols, un Cowboy avesse invitato Vicious al suo tavolo e avesse spento una sigaretta nel palmo della sua mano, sfidando il bassista a fare lo stesso. Sid, quindi, non si perse d’animo e rispose incidendosi la mano e facendo scorrere il sangue sul pasto che continuò a mangiare senza remore alcuna, lasciando l’uomo inorridito.

4) L’aggressione ad un giornalista con la catena di una bici

Sid era feroce di nome e di fatto e, a parte le parentesi autolesionistiche, il musicista era solito aggredire anche altre persone, rendendosi fautore di aggressioni particolarmente cruente. Questi suoi istinti, si inasprirono improvvisamente proprio durante la kermesse statunitense sopracitata. I Sex Pistols si trovavano a Nashville quando Sid aggredì brutalmente un giornalista con la catena di una bicicletta. In puro stile Punk, la band era avversa ad ogni forma di intervista, vedendo la stampa come un nemico da combattere. Nick Kent, che fu anche un membro fondatore dei Sex Pistols, chiese a Vicious di spostarsi in modo da fornirgli una visuale migliore. Il bassista rispose con una critica sui pantaloni che il giornalista stava indossando, per poi colpirlo ripetutamente sul cranio con la catena che portava con sé in tasca.

3) Sua madre potrebbe averlo ucciso

Anne Beverly, madre di Sid Vicious, potrebbe essere, quasi sicuramente, non solo la causa della forte instabilità del figlio, ma addirittura, la responsabile della sua morte. La donna somministrò sostanze stupefacenti per la prima volta a Sid quand’era appena un bambino. Questa deplorevole pratica divenne una sorta di abitudine nel periodo in cui Vicious militava nei Sex Pistols. Beverly incoraggiò decisamente le dipendenze del figlio, fornendogli dosi di eroina anche durante il suo periodo di detenzione. Una volta uscito di galera, Anne organizzò una festa per Sid, alla quale, ovviamente, non poté mancare la droga. Fu appena il giorno dopo che si scoprì che l’overdose della sera precedente, fu fatale al giovane Vicious.

2) Le violenze sugli animali

Sono state spesso riportate le vicende che videro Sid Vicious fautore di efferate violenze nei confronti degli animali; in particolare, dei gatti. Vicious torturava spesso i felini sotto gli occhi attoniti degli amici. Il turbolento bassista raggiunse il punto di non ritorno quando, durante il suo periodo di convivenza con Johnny Rotten, usava torturare e uccidere gatti per sanare il suo insaziabile e terrificante bisogno d’attenzioni.

1) L’aggressione durante il concerto degli Skafish

Questa, a prescindere dalla sua natura disturbante, è forse la storia più inquietante su Sid Vicious, visto che potrebbe, seppur indirettamente, ricondurlo in via definitiva all’omicidio della fidanzata, Nancy Spungen. Poco tempo dopo la morte della ragazza, infatti, Sid decise di assistere ad uno show degli Skafish all’Hurrah nightclub di New York City. In quell’occasione, Vicious venne colpito da una delle roadie del gruppo, Tara. Il bassista, quindi, cominciò a corteggiarla, finché Todd Smith, membro del gruppo e fidanzato della ragazza, non si avvicinò per fermarlo. Vicious rispose aggredendolo e colpendolo in pieno volto con una bottiglia di birra che, ovviamente, andò in frantumi. Sid, che era già in libertà vigilata, finì in carcere e Smith venne trasportato d’urgenza in ospedale. Sebbene Sid Vicious fosse un emarginato, segnato dalla vita, risulta davvero difficile compatirlo alla luce delle storie disturbanti sorte sul suo conto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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