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Come è nato il genere country

Il country è senz’altro uno dei generi che ha segnato la storia della musica. Ecco tutto ciò che c’è da sapere riguardo alle sue origini, con gli esponenti più rilevanti e la sua capacità di rappresentare intere epoche.

L’epoca storica nella quale è nato il country

Quando nasce il country? Una data ben precisa è molto difficile da rilevare. È possibile dire che le fondamenta di questo genere vengano poste negli anni ’20, in diverse città degli Stati Uniti, dove era il jazz a regnare sopra ogni altra cosa grazie a gente del calibro di Louis ArmstrongDuke Ellington. Il country viene considerato comunque come il genere musicale più americano in assoluto, secondo anche quanto dichiarato dall’esperta Colleen Creamer.

Non si sa con la massima precisione neanche quale sia il luogo esatto della sua nascita. Ad ogni modo, una prima testimonianza risale al 1927 presso un magazzino situato a Bristol, tra gli stati della Virginia e del Tennessee. Il produttore musicale Ralph Peer, originario di New York, realizzò un rudimentale studio di registrazione e portò con sé numerosi attrezzi. L’obiettivo era quello di riprodurre il cosiddetto hillbilly sound, ossia il suono proveniente dai territori rurali locali. Pubblicò un annuncio sulle riviste americane e risposero 19 musicisti sconosciuti.

Tali registrazioni sono ancora oggi considerate come la vera base della musica country così come la conosciamo. Due furono i progetti considerati più importanti. Il primo era stato allestito dalla famiglia Carter, formata da Maybelle Carter, dalla sorella Sara Dougherty e dal cognato Alvin Pleasant. Un’idea davvero interessante, con l’utilizzo di accompagnamento e melodia simultanei. Carter suonava il basso col pollice della mano destra, mentre con le altre dita dava forma ad accordi e linee melodiche fuori dal comune. Il secondo progetto, invece, fu messo in pratica da James Charles Rodgers, noto da tutti con il soprannome di Jimmie Rodgers.

 

Jimmie Rodgers, il primo vero esponente della musica country

Molti ritengono che Jimmie Rodgers possa essere considerato a pieno titolo come il vero progenitore della musica country. Fu proprio lui a dare vita a numerosi accorgimenti essenziali per le generazioni successive, come ad esempio gli yodel della musica germanofona e la chitarra hawaiana. L’artista nato nel Mississippi il 8 settembre 1897 e scomparso a soli 35 per una tubercolosi anticipò le basi portanti del genere e fece da preludio al blues degli anni ’30 e ’40. Le registrazioni di Bristol furono fondamentali per la sua brillante carriera, con l’incisione del brano di straordinario successo T for Texas.

Il country, un genere fondamentale soprattutto negli Stati Uniti

Il country viene identificato in sé e per sé con gli Stati Uniti. Non solo Bristol, ma anche Knoxville e Johnson City furono città portanti e contribuirono alla diffusione del genere. Non mancano musei e kermesse canore incentrate su questo autentico stile di vita, poco diffuso nel resto del mondo. Il genere viene considerato prettamente americano, un fenomeno legato alla dimensione nazionale difficilmente apprezzabile in Europa, molto complicato da globalizzare. Lo stesso discorso non può essere fatto per altri generi come il jazz e l’hip-hop, che sono riusciti a prendere piede in tutta Europa senza particolari difficoltà.

 

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