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Elvis Presley: la storia di “It’s Now Or Never”

Elvis Presley è una delle figure più importanti nella storia della musica. Nel corso della sua carriera è stato capace di infrangere numerosi record, guadagnandosi il soprannome di “re del rock’n’roll”. Uno dei primati più impressionanti è quello che lo definisce come l’artista solista che ha venduto il maggior numero di dischi nella storia: più di un miliardo. Tra questi il 45 giri a sua volta più venduto è “It’s Now Or Never”, che, per inciso, è l’ottavo singolo con più vendite di sempre.

Elvis Presley e la lirica

Probabilmente l’associazione tra Elvis e la musica lirica non è diretta, ma che ci crediate o no ne era un grande appassionato. Provava particolare ammirazione per il tenore italo americano Mario Lanza. Approfondì, anzi praticamene scoprì, il genere durante il periodo in cui si trovava in Germania per il servizio militare. Una volta tornato negli Stati Uniti volle immediatamente mettersi al lavoro su una sua versione di “O Sole Mio”.

La genesi di “It’s Now Or Never”

Nel 1949 già il cantante americano Tony Martin ne aveva fatta una versione in inglese, intitolata “There’s No Tomorrow”. Elvis la conosceva e, proprio durante il suo periodo sotto le armi, la mise su nastro a casa sua, con una registrazione privata. Nel 1960 però, probabilmente non convinto dal testo, chiese che ne venisse scritto uno nuovo. Fu così che nacque “It’s Now Or Never”, ad opera dei parolieri Aaron Schroeder e Wally Gold, che la scrissero in circa mezz’ora.

“Elvis ebbe qualche problema con la canzone”

“It’s Now Or Never” fu registrata da Elvis Presley allo studio B della RCA di Nashville, il 3 aprile 1960. Il tecnico del suono rispondeva al nome di Bill Porter, che anni dopo avrebbe rivelato alcuni particolari sulla session. “Elvis ebbe qualche problema con “It’s Now Or Never”. Sapete, il suo range vocale era da baritono, ed il finale della canzone invece toccava note adatte ad un tenore. Avevamo provato a registrare il pezzo sette o otto volte, quando gli dissi che sarebbe stato più semplice registrare tutta la prima parte del pezzo e poi sovra incidere il finale.”.

Elvis Presely: “O la faccio dall’inizio alla fine o non la faccio!”

“Dopo che dissi questa cosa”, ricorda Porter, “Elvis si girò, mi guardò e mi disse: “Bill, o la faccio tutta dall’inizio alla fine o non la faccio per niente!”.. Alla fine Elvis riuscì in quello che fino ad allora non aveva mai fatto, toccando i suoi tasti lirici, richiesti dalla melodia del brano originariamente appartenente alla tradizione napoletana. Come già anticipato il pezzo ebbe grande successo in tutto il mondo, ma alcuni critici lo definirono un “colpo di fortuna”. Così l’anno successivo Elvis registrò “Surrender”, la sua versione di “Torna A Surriento”, raggiungendo nuovamente il primo posto in classifica in molti mesi del mondo, tra cui gli USA e l’Inghilterra.

“It’s Now Or Never” live

Presley tornò ad interpretare “It’s Now Or Never” nel corso delle sue esibizioni degli anni settanta, in particolari quelle degli ultimi anni. Solitamente faceva iniziare il corista  Sherrill Nelson, che interpretava a cappella il testo originale, per poi entrare con la sua versione insieme al resto della band. In questi casi Elvis non ebbe mai problemi nel raggiungere la nota del finale, probabilmente grazie al fatto che nel corso degli anni aveva ulteriormente sviluppato ed affinato la propria vocalità.

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