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Elvis Presley, un viaggio nella spettacolare casa a Graceland (FOTO)

Quando nel 1957 Elvis Presley acquistò una villa poco fuori Memphis, città in cui si era trasferito da adolescente con la famiglia, dopo essere nato a Tupelo, Mississipi, non si sarebbe mai immaginato che oltre sessant’anni dopo i suoi fans la avrebbero potuta visitare, camminando fra le stanze dove lui viveva. Infatti, ovviamente dopo la morte di Elvis nel 1977, la casa fu aperta al pubblico a partire dal 1982, diventando un vero e proprio museo del rock. La sua fama è tale che è la seconda casa più visitata negli Usa dopo la casa bianca.

Prima di essere aperta al pubblico alcuni ambienti vennero risistemati come si presentavano negli anni precedenti. Ciò vale a dire, per esempio, che in sala, nella quale nel ’76 Elvis decise di mettere della moquette rossa e di basare l’arredamento generale di quella stanza su quella tinta, venne nuovamente messa la moquette bianca, come era stata per la maggior parte degli anni. Le modifiche alle stanze comunque sono state poche rispetto a com’era la magione quando Elvis ci lasciò, e sono state fatte con mobilio e oggetti che in precedenza erano già presenti nelle stanze.

Breve storia di Graceland

Elvis acquistò la villa ed il terreno circostante ad essa nel 1957 per una cifra che si aggirava intorno ai centomila dollari, dopo un periodo piuttosto lungo di contrattazione. Presley decise di lasciarle il nome che già aveva, ovvero sia Graceland, “terra di Grace”, nome con cui ancora oggi è conosciuta in tutto il mondo. Questo nome era stato dato dalla famiglia in precedenza proprietaria della villa, in particolare da S.C. Toof, la cui figlia si chiamava proprio Grace.

Ad oggi comunque i fans non solo possono visitare la casa, ma anche una serie di altri ambienti museali, di cui parleremo in seguito, che sono stati recentemente ristrutturati, insieme ad un nuovo hotel, con un investimento generale di più di cento milioni di dollari. Per chi volesse visitare Graceland, ci sono a disposizione diversi pacchetti dal prezzo variabile. Il più venduto, il vip, ti permette di vedere tutto ciò che c’è a disposizione e costa 108 dollari. A questo punto non ci resta che esaminare i vari passaggi di questa visita che consiste in una esperienza fantastica per tutti gli appassionati di rock.

L’inizio del tour di Graceland

 

Una volta arrivati a Graceland e posteggiata la propria automobile nell’ampio parcheggio esterno, ci si reca alla biglietteria. Il nome biglietteria è però riduttivo dato il gigantesco impianto edilizio all’interno della quale è posta. Qui si ritira il biglietto a seconda della fascia oraria della prenotazione, per poi iniziare il tour. Ancora nella “zona biglietteria” si assiste in una stanza alla proiezione di un video che riassume i punti fondamentali della carriera di Elvis, utile per i visitatori meno esperti.

Il passo successivo è salire a bordo di un piccolo autobus che porta davanti alle porte di Graceland, non prima di essere fotografati d’innanzi una immagine di Graceland, che poi volendo si può acquistare. In realtà l’uso di questo mezzo non sarebbe fondamentale, dato che basta attraversare Elvis Presley Boulevard, nome dato alla strada quando il cantate era ancora in vita, e percorrere il viale, ma è comuqnue obbligatorio. Lungo il tragitto l’audioguida fornita narra brevemente la storia della magione. Infatti all’inizio viene consegnato un tablet grazie al quale, man mano che si cambia stanza, è possibile scoprire curiosità legate ai vari oggetti presenti o ad alcuni eventi avvenuti all’interno, oltre a vedere video dell’epoca nei rispettivi ambienti.

Prima di entrare dentro a Graceland i proprietari del biglietto Vip hanno la possibilità di vedere una piccola sala allestita lateralmente alla villa all’interno della quale sono in mostra alcuni oggetti e costumi di scena appartenuti ad Elvis. Dopodichè si entra finalmente  all’interno, dove si visitano tutte le stanze, ad eccezione di quelle al piano superiore, dove è presente la camera da letto di Elvis e della figlia, come pure il bagno in cui il re del rock’n’roll perse la vita. Questi ambienti, per rispetto, sono rimasti privati.

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