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Fabrizio De André, a chi è dedicata La canzone dell’amore perduto?

Considerata da molti addetti ai lavori come una delle canzoni più belle che siano state scritte e realizzate da Fabrizio De André, La canzone dell’amore perduto è un brano che è stato pubblicato, per la prima volta, come singolo nel marzo del 1966, insieme al 45 Giri che contiene anche La ballata dell’amore cieco o della vanità. Successivamente, la canzone stessa è stata pubblicata anche all’interno dell’album Tutto Fabrizio De Andrè, primo album che sia stato pubblicato dal cantautore nel 1966 e che non può considerarsi come un vero e proprio esordio artistico in studio; la canzone in questione, oggetto di numerosissime cover e reinterpretazioni che sono avvenute nel corso degli anni, è una delle più iconiche che siano state scritte dal genovese, dedicate, se prendiamo in esame le dichiarazioni rilasciate da Enrica Rignon, alla prima moglie di Fabrizio De Andrè.

Le dichiarazioni di Enrica Rignon, prima moglie di Fabrizio De Andrè

A proposito della dedica di La canzone dell’amore perduto, che rappresenta uno dei brani maggiormente rappresentativi nell’ambito della discografia del cantautore italiano, risulta essere importante sottolineare le parole di Enrica Rignon, prima moglie di Fabrizio De Andrè, prima moglie del cantautore genovese che ha avuto modo di parlare delle ispirazioni artistiche dello stesso.

Queste le sue parole a proposito: «Molte delle canzoni che ha scritto sono reazioni a momenti particolari vissuti in famiglia o fuori. Amori andati a male, amori finiti. Uno qualunque certe cose se le trascina dentro, lui ha questa genialità di riportarle nei suoi pezzi. “La canzone dell’amore perduto” l’ha scritta quando i giochi tra noi erano ormai fatti. Le cose andavano male, ma abbiamo continuato a vivere insieme perché ci volevamo ancora bene»

La storia e le numerose cover de La canzone dell’amore perduto

La canzone dell’amore perduto è una delle prime che sia stata realizzata da Fabrizio De Andrè e di cui si ha traccia nella storia della musica; il singolo stesso ha trovato pubblicazione nel 1966, insieme a La ballata dell’amore cieco o della vanità, ed è stato poi inserito all’interno di un album antologico, Tutto Fabrizio De Andrè, che contiene altre tracce che erano già state ascoltate del cantautore genovese.

Numerose, e degne di sottolineatura, sono le cover della canzone in questione che sono state realizzate nel corso degli anni; tra le stesse, sono particolarmente meritevoli le reinterpretazioni di Franco Battiato, Antonella Ruggieri e Mango, avvenute in tre periodi storici e artistici differenti e che, allo stesso tempo, sottolineano anche il grande successo del genovese negli anni.

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