R3M

Freddie Mercury, le ultime dichiarazioni del leader dei Queen: “Canterò fino a sanguinare!”

Freddie Mercury morì a causa di una fortissima broncopolmonite nel 1991. Le sue difese immunitarie erano praticamente inesistenti a causa del virus dell’HIV che lo aveva colpito qualche anno prima. Gli ultimi anni in cui i fan avevano potuto vedere il loro idolo non erano certo stati felici. L’ultima apparizione risaliva al 1990 con il gruppo dei Queen in toto, e tutti si accorsero che Freddie Mercury appariva molto magro, senza il consueto baffo, con un colorito ben poco rassicurante. Vediamo allora la verità sulle ultime canzoni, tristi se si pensa al decorso della malattia, della star dei Queen e le ultime dichiarazioni del leader della band britannica.

L’ULTIMO E PENULTIMO ALBUM DEI QUEEN

Freddie Mercury, prima del suo triste decesso, ha combattuto molto durante le sue ultime sessioni di registrazione con i Queen. La sua salute continuava a diminuire e, in un’intervista scoperta di recente, Brian May e Roger Taylor hanno rivelato la brutale realtà dei suoi ultimi tempi dietro al microfono. Freddie Mercury ha tenuto privata la sua diagnosi di AIDS per cinque anni. Secondo le fonti, il cantante dei Queen apprese per la prima volta che viveva con la malattia nel 1987. La fine degli anni Novanta furono importanti per i Queen e per Mercury. Egli aveva finito di registrare il tredicesimo album in studio dei Queen (The Miracle) nel 1989 e ha insistito per iniziare subito il successivo. Perché voleva far uscire un nuovo album?

L’ULTIMO TOUR LIVE DEI QUEEN

Ricordiamo che i Queen dopo il Magic Tour del 1986 non fecero più concerti e tournée in giro per il mondo. I fan non potevano vedere quindi il loro idolo, anche perché Freddie non era più al meglio delle proprie capacità. Ma il suo desiderio era di fare un nuovo disco, nel disperato tentativo di lavorare il più a lungo possibile con i Queen. Il suo ultimo album con la band fu così Innuendo, pubblicato pochi mesi prima della sua morte, e fu una vera sfida, a dir poco monumentale, per il frontman. La sua salute era pesantemente in declino ma riuscì comunque a portare a termine l’album con l’aiuto di Roger Taylor e di Brian May ai cori.

L’EMOZIONE IN STUDIO

In una recente intervista, il batterista dei Queen Roger Taylor ha espresso il sollievo quando la band realizzò la realtà della situazione. Avevano già comunque capito che Freddie Mercury ed erano consapevole che la sua morte sarebbe stato un modo per stare vicini nelle difficoltà. Ha detto, riguardo la voce del gruppo: “C’era molta emozione non dichiarata in quello che facevamo, perché dovevamo fare bene le cose“. Anche Brian May ha confermato che la salute del leader dei Queen era precaria. Ha affermato: “C’era molta gioia nell’aria, stranamente, perché Freddie soffriva molto, ed era perseguitato dalla stampa e cose fuori, quindi la sua vita era piuttosto dura. Ma all’interno dello studio c’era una sorta di nuvola attorno a noi, e lui poteva essere felice e godersi ciò che gli piaceva fare meglio“.

LE ULTIME PAROLE DI FREDDIE IN STUDIO

Brian May ha ricordato le difficoltà di Freddie dicendo: “A volte riusciva a cantare solo un paio d’ore al giorno, perché si stancava molto. Ma se durava un paio d’ore lui faceva grandi cose. Quando non riusciva a rialzarsi, era solito appoggiarsi contro una scrivania, al microfono da una parte, un po’ di vodka dall’altra e poi cantava in maniera incredibile. Una volta Freddie disse: “Canterò fino a sanguinare!“. Pensate che nella demo di The Show Must Go On, Brian May fu costretto a cantare in falsetto la parte vocale perché Freddie non ce la faceva. Alla fine Freddie disse: “Lo farò io, tesoro”. Sorseggiò giù il bicchiere di vodka e la cantò splendidamente. Queste sono le dichiarazioni del leader dei Queen quando era in studio con la band intera.

Articoli correlati

Condividi