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Houses Of the Holy: perchè il quinto album dei Led Zeppelin deluse i fan?

Houses Of The Holy, il quinto album in studio dei Led Zeppelin

I primi quattro album in studio dei Led Zeppelin sono stati, considerandoli nel complesso, una vera e propria pietra miliare nella storia del rock. Ogni aspetto è stato importante, in questo senso: dalle canzoni straordinarie al talento musicale di Plant, Page e Bonham. Dai grandi testi ai riff iconici, passando per gli episodi di satanismo, occultismo e tanto altro ancora. Sulla base di tutto ciò nacque Houses of The Holy.

Il quinto album in studio non ha vissuto certamente una storia facile, sotto ogni aspetto. In effetti, considerando quella stessa base non poteva che essere così: quanto allora ha da recriminare un album del genere, e quanto effettivamente fu scadente, se rapportato ai precedenti quattro? Cerchiamo di capirlo all’interno di questo articolo.

Perché Houses of The Holy deluse i fan dei Led Zeppelin?

Partiamo da una semplice considerazione: si può realizzare sempre capolavori? Sarebbe bellissimo, ma bisogna fare i conti della realtà. Non è possibile realizzare sempre il prodotto perfetto, nonostante si faccia parte dell’Olimpo della musica. Insomma, sotto un certo aspetto la band britannica potrebbe essere giustificata. I primi quattro album sono stati un qualcosa di irripetibile, e non si poteva pensare che fosse una condizione eterna.

Al di là di tutto, non tutti sono concordi nel considerare Houses of The Holy un brutto album. Parte della critica l’ha definito un fallimento artistico, mentre la controparte l’ha etichettato come un capolavoro. Insomma, giudizio esatto non esiste, così com’è giusto che critica e fan siano spaccati in due nel merito. Fatto sta che l’album vide l’emergere, per la prima volta, delle grandi qualità artistiche di John Paul Jones, fino ad allora eclissate.

I numeri di Houses Of the Holy

Non bisogna comunque considerare Houses Of the Holy come un fallimento, soprattutto dal punto di vista mediatico. In primis, l’album è riuscito a svettare per due settimane all’interno della Billboard statunitense. Il disco, inoltre, ha ottenuto il primo posto anche nella Official Albums Chart britannica, oltre che numerosi piazzamenti importanti in gran parte del mondo. Il Rolling Stone ha collocato l’album al 148esimo posto dei 500 migliori album della storia.

A proposito di numeri, infine, non bisogna considerare l’album come un prodotto fine a se stesso. Il periodo in cui esso venne realizzato fu particolarmente prolifico per la band, che realizzò anche brani poi inseriti in album successivi.

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