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I migliori cantanti rock italiani

La storia del rock italiano ha raccolto una serie di grandissime testimonianze musicali, artistiche e culturali che non possono essere assolutamente sottovalutate; molto spesso, nel mettere in paragone il rock italiano con il genere musicale in altri contesti geografici – come quello britannico o statunitense -, si potrebbe pensare che la storia del rock italiano sia stata inferiore o non abbastanza importante come quella degli altri paesi. In realtà, prendendo in considerazione gli esempi più celebri che la storia del rock italiano ci ha offerto, possiamo dire esattamente il contrario: vi parliamo dei migliori cantanti rock italiani, cercando di non cedere a nomi convenzionali e che fanno parte dei più grandi esempi di cantautorato.

Manuel Agnelli

Iniziamo questa nostra classifica relativa ai migliori cantanti rock italiani con Manuel Agnelli, cantautore, musicista, produttore discografico, personaggio televisivo italiano, nonchè fondatore e leader del progetto Afterhours, uno dei più significativi nella cultura rock italiana. Con la fondazione della band in questione e, successivamente, dell’etichetta discografica Vox Pop, Agnelli può essere riconosciuto come una delle entità artistiche più significative che possano essere prese in considerazione e, nonostante alcune scelte discusse dai fan più accaniti, ancora oggi regala molto del suo immenso talento.

Pierpaolo Capovilla

Un nome piuttosto precedente rispetto al precedente e al successivo è quello di Pierpaolo Capovilla, cantautore, bassista e attore italiano che ha fatto la storia con Il Teatro degli Orrori, oltre che con l’esperienza da leader nei One Dimensional Man. A proposito di dimensione artistica, quella che ha visto Capovilla emergere e affermarsi nella storia della musica ha riguardato generi musicali differenti, seppur con un’unica finalità artistica di grande complessità: il dominio del rumore.

La voce di Pierpaolo Capovilla, un tratto caratterizzante nella sua carriera, l’ha sempre portato a creare un prodotto spesso atipico, eppure riuscito con un impianto sonoro dapprima punk rock, poi tendente al noise e all’indie. Date le sue spiccate doti canore e interpretative, il cantante si è spesso dedicato a reading e letture di grande valore, in spettacoli teatrali che hanno riguardato personaggi come Vladimir Vladimirovič Majakovskij, Pier Paolo Pasolini e Dante (in collaborazione con Caparezza, nel suo singolo Argenti Vive).

Demetrio Stratos

Demetrio Stratos, conosciuto anche con il nome di nascita Efstràtios Dimitrìu, ha rappresentato una delle realtà musicali e canore più importanti di sempre nella musica rock italiana. Il frontman di Ribelli e Area, nato ad Alessandria d’Egitto il 22 aprile 1945, è stato un artista greco naturalizzato italiano, celebre per una voce di incredibile valore e in grado di sfidare qualsiasi legge umana. Al di fuori della sua permanenza in formazioni o ambienti musicali, infatti, il cantante studiò a lungo per migliorare quanto più possibile la sua voce, oltre che per spingersi oltre qualsiasi limite umano conosciuto.

I suoi studi avvennero in collaborazione del CNR di Padova. Franco Ferrero, studioso presso il Centro Studi per le ricerche di Fonetica del CNR dell’Università di Padova che ha avuto modo di analizzare i risultati degli studi del cantante, ha dichiarato: «Stando a quanto ho riscontrato durante l’emissione, le corde vocali non vibravano. La frequenza era molto elevata (le corde vocali non riescono a superare la frequenza di 1000-1200 Hz). Nonostante ciò Demetrio otteneva non uno, ma due fischi disarmonici, uno che da 6000 Hz scendeva di frequenza, e l’altro che da 3000 Hz saliva. Non si poteva supporre, quindi, che un fischio fosse l’armonico superiore dell’altro. Constatai anche l’emissione di tre fischi simultanei». E ancora: “La strabiliante ricerca di Stratos porta molte suggestioni e piste di ricerca ancora da studiare. Vorrei limitarmi a due sottolineature particolarmente stimolanti e innovative per il nostro tempo: la preminenza del significante rispetto al significato e il valore rituale della voce in ordine all’accesso alla scaturigine del corpo”.

Ivan Graziani

Ancora una volta il salto in avanti è preponderante ma significativo; Ivan Graziani rappresenta, nella cultura italiana, non soltanto uno dei cantanti rock migliori, ma anche una delle figure culturalmente più importanti che la storia abbia offerto; l’artista dada per definizione, che ha ottenuto successo a partire dal 1976, ha saputo affermare e riaffermare se stesso, attraverso forme di espressione in musica continuamente innovative e rinnovate.

Basti citare brani come Pigro, Monna Lisa, Paolina, Gabriele D’Annunzio, Taglia la testa al gallo, Fuoco sulla collina, Dr. Jekyll & Mr. Hyde e Canzone per Susy, Tigre, Digos Boogie, Oh mamma mia, oltre che le canzoni di maggior successo come Agnese e Lugano Addio. Brani che, se analizzati nel dettaglio, risultano essere incredibilmente antitetici tra di loro, a dimostrazione di un eclettismo mai banale che ha caratterizzato il cantautore e chitarrista italiano.

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