R3M

Il “Club 27”: il mistero senza fine che avvolge le morti delle star

Molte le stelle del firmamento del rock che vedono le loro giovani vite stroncate da atti violenti, incidenti, overdose.
Un alone di mistero circonda da sempre queste “morti celebri”, e gli artisti coinvolti fanno parte del maledetto “Club 27”. Ecco i misteri che avvolgono il “Club 27”.

Il misterioso “Club J27”

Brian Jones, Jim Morrison, Jimi Hendrix e Janis Joplin: quattro grandi star della “musica che ha cambiato il mondo” muoiono in circostanze misteriose nel giro di due soli anni.
Tutti avevano una “J” nel nome. Tutti avevano 27 anni. Il loro è il “Club J27”.
Le loro vite sono state stroncate da morti che, ancora oggi, non trovano una spiegazione convincente e plausibile.

Brian Jones: è la prima vittima di questo famigerato e maledetto Club.
L’ex Rolling Stone morirà a Cotchord Farm, una villa nella campagna inglese di Hartfield, Sussex.
Jones sapeva nuotare benissimo, ma venne rinvenuto privo di vita, affogato nella piscina della residenza. Era il 3 luglio 1969. Il mistero continua ad aleggiare su Frank Thorogood, un costruttore edile che in quei giorni stava effettuando delle migliorie nella magione di Jones e che presente con Jones in piscina proprio in quei fatidici momenti.

Jimi Hendrix: il 18 settembre del 1970 il corpo del virtuoso chitarrista venne ritrovato, al Samarkand Hotel di Londra, dalla fidanzata Monika Dannemann, in una pozza di vomito. Sembra provato dall’autopsia che Hendrix avesse assunto nove pasticche di Vesparax, un medicinale molto forte, oltre ad alcol e tranquillanti. Esistono diverse versioni dei fatti forrnite dalle varie persone che avevano incontrato il chitarrista nelle ore antecedenti la sua morte e, ad oggi, continuano a non coincidere.

Janis Joplin: il corpo della cantante rock-blues venne ritrovato esanime in una stanza del Landmark Hotel di Hollywood. La Joplin era riversa tra il letto e il comodino. Era il 4 ottobre 1970.
Nelle ore antecedenti, la Joplin aveva assunto dell’eroina, droga da cui era da tempo dipendente, ma era decisa a smettere. Infatti, dopo essersi iniettata un’ultima dose, buttò via la droga e ripose la siringa. Ma quella droga fornita da George, un pusher della zona, era 10 volte più potente. E’ davvero questa la causa reale o qualcuno nasconde qualcosa?

Jim Morrison: il corpo del leader dei Doors viene ritrovato nella vasca da bagno dalla fidanzata Pamela Curson, in un appartamento al numero 17 di Rue de Beutreillis a Parigi, il 3 luglio del 1971.
Sembra che Morrison abbia inavvertitamente dato vita ad un miscuglio letale di droghe e alcol. Un amico del cantante, Sam Barnett, dichiarò nel 2007 che in realtà il “Re Lucertola” sarebbe morto in un locale della capitale, il “Rock’n Roll Circus”.

Qui Morrison sarebbe morto di overdose nei bagni e che i due spacciatori che gli avevano venduto la dose letale, lo avessero trasportato a casa per evitare guai con la legge.
Anche la sepoltura desta sospetto: solo 3 persone presenti, nessun cerimoniere, nessuna preghiera e il rito venne celebrato prima dell’arrivo dei parenti e del gruppo del cantante dall’America. Secondo altri, invece, Morrison sarebbe ancora vivo. Qual è la verità?

Il maledetto “Club 27”

C’è poi un altro club più generico che vede tra i suoi membri, oltre agli artisti sopra citati, altre star che, nonostante non avessero una “J” nel nome, sono comunque rimaste vittime di fatti mortali a soli 27 anni. Tra loro Robert Johnson, Alan Wilson, Ronald Mckernan, Michael Strunge, Jean-Michael Basquiat, Jeremy Michael Ward, Kim John-hyun, Fredo Santana e i famosissimi Kurt Cobain, leader dei Nirvana e Amy Winehouse.

Robert Johnson: morì il 16 agosto 1938 a Greenwood, Mississippi. Il certificato di morte non attribuisce il decesso ad alcuna causa specifica. Probabilmente è stata la mancanza di cure adeguate durante la fase di agonia ad aver condotto l’artista alla tomba.

Alan Wilson: morì a Topanga Canyon, California, il 3 settembre 1970. Alcuni colleghi sostengono che si sia tolto la vita, ma ancora oggi non vi sono prove a sostegno di questa terribile tesi.

Jean-Michael Basquiat: morto il 12 agosto 1988 a New York City. La causa sarebbe overdose di eroina. Il corpo venne rinvenuto senza vestiti in un cassonetto dell’immondizia.

Michael Jeremy Ward: morì a Los Angeles il 25 maggio del 2003. La sua morte è stata attribuita ad overdose.

Kim John-hyun: morto a Seul l’8 aprile 2017 in un appartamento a Cheongdam-dong, Gangnam. La polizia giunse nella sua stanza trovandolo riverso sul pavimento. Era stata la sorella Kim So-dam a chiamare aiuto in quanto convinta che il fratello stesse per suicidarsi. La causa è da attribuirsi a un’intossicazione da fumo. Infatti, venne ritrovato del carbone bruciato in una padella. Il caso è stato archiviato come suicidio.

Il “Club 27”: la maledizione che non perdona

Ecco altri due famosissimi artisti, simbolo della musica degli ultimi tempi: Kurt Cobain e Amy Winehouse. Purtroppo la terribile sorte ha coinvolto anche loro.

Kurt Cobain: l’8 aprile del 1994 il corpo di Cobain venne ritrovato senza vita dall’elettricista Gary Smith nella serra della residenza del cantante sul lago Washington, Seattle. L’autopsia rivelò una grande quantità di eroina nel corpo del cantante. Il cantante era però già morto nel pomeriggio del 5 aprile. La causa del decesso fu un colpo di fucile autoinflitto alla testa. Smith trovò anche una lettera scritta dallo stesso Cobain, ma secondo l’investigatore Tom Grant non si tratta di una lettera di suicidio. Omicidio allora? Il mistero continua.

Amy Winehouse: il 23 luglio 2011 il corpo della Winehouse venne rinvenuto senza vita nel letto della sua camera a Candem Square, Londra. L’autopsia non riuscì a chiarire le circostanze della morte: la cantante non aveva assunto droghe e la quantità di alcol rinvenuta nel suo sangue non era così elevata da poterne causare il decesso. La causa della morte è probabilmente stata uno shock definito “stop and go”, ovvero l’assunzione di una certa quantità di alcol dopo un lungo periodo di astinenza.

 

 

Articoli correlati

Condividi