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Janis Joplin, la storia di “Piece of my Heart”

La Regina del Blues. Come dimenticarla? Janis Joplin in pochissimo tempo -purtroppo- è riuscita a consacrarsi come una vera e propria icona nel -e del- suo genere, dando un grande contributo al mondo della musica, così come ha lasciato un grande vuoto. Ci lascia infatti all’età di ventisette anni insieme a tanti altri suoi colleghi prima e dopo di lei, e sebbene la sua carriera non arrivi nemmeno ad un decennio pieno i suoi successi sono molti, ma più di questi, la forza e l’energia comunicata. Janis incarnò sin da subito prospettive e modi che potrebbero essere definiti ribelli e cambiò anche diverse band. Nonostante i suoi problemi e la tragica morte, oggi la voce di Janis Joplin è familiare un po’ a tutti, e per questo non possiamo non ricordare la storia di uno dei suoi brani più famosi e ascoltati: “Piece of my Heart“.

Il famoso album Cheap Thrills e “Piece of my Heart” di Janis Joplin

Noi tradurremmo “brividi economici“, ma si tratta di un’espressione inglese molto comune. In generale si riferisce al fare qualcosa che tanto piace, spendendo poco. Quest’album è il secondo inciso con il gruppo Big Brother and the Holding Company, gruppo di cui Janis è stata frontman. Registrato in poco più di venti giorni nel mese di Marzo del 1968, sarà pubblicato lo stesso anno, ad agosto. Non può che essere definito un grande successo, in quanto non solo raggiunse ottime posizioni, ma è annoverato tra i migliori album mai pubblicati. Si compone di sette tracce, di cui le prime quattro occupano il lato A. “Piece of my Heart“, con la graffiante voce di Janis Joplin, occupa proprio l’ultima posizione del primo lato. Il brano, così come l’album, fu uno dei successi maggiori di quel periodo, segnando un punto di culmine nella carriera di Joplin.

Quali sono le origini del brano?

Forse potrebbe sembrano strano, ma “Piece of my Heart” non è un pezzo di Janis Joplin, né del gruppo; si tratta infatti di una cover. Jerry Ragovoy Bert Berns sono gli autori del testo, mentre per le registrazioni a prestare la voce è stata Erma Franklin, la sorella della famosa Aretha. Nasce come una canzone funk/soul ed evidentemente, si connota come una canzone d’amore. Anche questa versione ha goduto del suo successo, ottenendo ottime posizioni e, forse, è proprio per questo che ha tanto attirato l’attenzione del gruppo di Janis, che decise di lavorarci su.

Le differenze tra le due versioni

A detta di Erma Franklin, la prima volta che la sentì alla radio, non fu in grado di riconoscerla proprio per il timbro vocalico e per l’arrangiamento che le era stato dato, i quali si allontanavano molto dall’originale. Per spiegare meglio la differenza che intercorre tra le due versioni – almeno a parole- potrebbe essere usato il pensiero di un’attivista, saggista e critica musicale di sinistra:  Ellen Willis. Ellen pensa che la vera differenza o lo scarto -che si voglia- tra le due versione stia nell’approccio: forse, il modo di intendere e cantare l’amore.

 

 

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